Opec, Grecia e Nfp: le conseguenze sul Forex. Crolla la lira turca

I temi di riflessione non mancano, non c’è che dire. Opec a parte, dal quale non arrivano decisioni che spostano i livelli di produzione (decisione scontata) partiamo dalla Grecia, dove non si è chiesto il voto di fiducia in parlamento e dove non sono ancora stati trovati accordi definitivi tra Tsipras ed i creditori internazionali, accordi quelli proposti dal numero uno della Commissione Europea percepiti come non praticabili e diversi da quella che rappresenta l’unica base realistica affinchè si sigli questa intesa tra Grecia e creditori: le proposte pensate dal governo guidato da Siryza. Oltre ad un accordo si devono trovare soluzioni secondo il premier greco, per poter ripartire e per allontanare definitivamente le speculazioni secondo le quali la Pensiola Ellenica potrebbe uscire dall’euro. Parole e dichiarazioni che, come fatto durante la scorsa settimana, tratteremo alla pari di rumor (fino a quando non arriverà nulla di ufficiale), lavorando sempre in base ai livelli tecnici ma andando ad affrontare i mercati con maggiore cautela e con due finestre aperte e rivolte a possibili ripartenze dei listini (in caso di good news) così come a potenziali fiammate di risk off (nel momento in cui dovessero arrivare notizie non buone). Nel momento in cui dovessimo assistere a quest’ultimo scenario, occorrerà prestare attenzione, a nostro parere, soprattutto allo yen giapponese in quanto, dopo le discese che hanno colpito la divisa, potrebbe risultare appetibile come divisa rifugio (visti anche i prezzi a cui si potrebbero caricare i portafogli), con l’oro che potrebbe chiarire il suo ruolo (anche se relativamente al breve periodo). Uno yen che ha raggiunto i livelli intorno ai quali scambiamo ora anche grazie all’effetto prodotto dall’acquisto di dollari a mani basse realizzatosi dopo la pubblicazione dei Non Farm Payrolls che hanno mostrato una creazione di nuovi posti di lavoro pari a 280k unità per il mese di maggio, superando le attese degli analisti e confermando in questo modo il crescente trend che sta caratterizzando il mercato del lavoro americano. Oggi non abbiamo pubblicazioni particolari, continuiamo a seguire i mercati secondo una logica dollarocentrica che potrebbe continuare a verificarsi a fasi alterne (quando arrivano notizie sulle singole economie diverse dall’America i cambi si disallineano per poi tornare su una direzione univoca dettata dal biglietto verde). Un’ultima nota per chi lavora sugli emergenti ed in particolare sulla lira turca. Dopo le elezioni, dove dopo 13 anni il partito conservatore di ispirazione islamica guidato da Erdogan ha perso la maggioranza assoluta, con conseguenze nefaste per la lira turca, in forte svalutazione nei confronti del dollaro e dell’euro.
Eur/Usd Buona la rottura a ribasso dell’area di 1.1165 sulla pubblicazione dei NFP con estensioni oltre figura. Ci troviamo ora con prezzi su resistenze statiche che, insieme alla media a 21 oraria potrebbero essere sfruttate per ipotizzare dei potenziali acquisti di dollaro (tra 1.1120 e 1.1135) per ritorni verso 1.1045 ed eventuali estensioni verso 1.0990, con l’idea che ritorni sopra area 1.1165 (sulla quale non valuteremo comunque eventuali acquisti di euro) potrebbero portare a tentativi di acceleerazione verso 1.1185, oltre la qual area il mercato potrebbe tentare ripartenze verso 1.1215 ed eventuali estensioni verso 1.1240.
Usd/Jpy Ottimo il UsdJpy con estensioni che hanno raggiunto i target, superandoli. Ci troviamo ora nei pressi della media a 21 oraria con l’area passante intorno a 125 ¼ (estendibile fino a 15) che potrebbe intervenire come potenziale livello di supporto sul quale ipotizzare acquisti di dollaro per potenziali estensioni verso 125.65, 125.85 (raggiungibile anche in caso di superamento diretto della prima area) e 126.30. Nel momento in cui il mercato dovesse tentare dei superamenti ribassisti di area 124.90, potrebbe essere possibile valutare eventuali estensioni verso 124.60, 40 e un quarto.
Gbp/Usd Sterlina che ha portato al compimento la divergenza ribassista a 4 ore studiata nei giorni scorsi e che oggi risulta abbastanza ostica, tecnicamente parlando. Su un grafico orario seguiamo comunque con attenzione l’area passante tra 1.5275 e 1.5295, all’interno della quale (in caso di giro a ribasso dello stocastico orario) poter valutare eventuali acquisti di dolaro per estensioni verso 1.5240, 1.5210 e 1.51 ¾, tenendo conto che in caso di superamento rialzista di area 1.53 ¼ i prezzi potrebbero tentare delle escursioni verso 1.5350 (non vediamo recuperi ulteriori a meno di assistere a vendite pesanti di dollaro americano contro tutte le major).
Aud/Usd Ottimo anche il dollaro australiano che ha ben tenuto le resistenze raggiungendo tutti i target ragionati. Siamo ora in congestione all’interno di un0area che si distribuisce tra 0.76 figura e 0.7630, con la possibilità di rompere da una parte o dall’altra per accelerazioni nell’ordine della trentina di punti. Seguiremo tuttavia la possibilità di ragionare su eventuali acquisti di dollaro americano all’interno dell’area che si distribuisce tra 0.7635 e 0.7650, pensando ad eventuali posizionamenti lunghi soltanto nel momento in cui i prezzi dovessero superare area 0.7670 (prima le aree di resistenza non appaiono chiare), per potenziali accelerazioni verso 0.7690 (difficile lavorare a rialzo). Nel momento in cui dovessero tenere le resistenze il mercato potrebbe tentare delle estensioni verso 0.75 ¾, ½ e 30.
A cura di Matteo  Paganini, analista di Fxcm

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