Forex, movimenti molto tecnici per i cross

A fronte di importanti temi di riflessione che gli scenari internazionali non mancano di offrirci abbiamo assistito ieri a mercati piuttosto tecnici che ci hanno mostrato una prima parte di giornata a volatilità praticamente nulla per poi andarsi in qualche modo a “risvegliarsi” durante il nostro pomeriggio nel quale discretamente univoche sono state le vendite che hanno riguardato il dollaro Americano e i listini azionari. Ieri in questa sede si citava l’Opec (dal quale non sono arrivate decisioni che spostano i livelli di produzione), si proseguiva parlando di Grecia, dove non si è chiesto il voto di fiducia in parlamento e dove non sono ancora stati trovati accordi definitivi tra Tsipras ed i creditori internazionali, accordi quelli proposti dal numero uno della Commissione Europea percepiti come non praticabili e diversi da quella che rappresenta l’unica base realistica affinchè si sigli questa intesa tra Grecia e creditori: le proposte pensate dal governo guidato da Siryza. Si potrebbe poi completare il quadro chiamando in causa la Turchia che è stata scossa da un vero e proprio terremoto dopo la tornata elettorale del weekend scorso che ha visto l’inattesa perdita della maggioranza assoluta da parte del partito del Presidente della Repubblica e l’avanzata di forze di opposizione quale il partito filo-curdo, sviluppi che nell’immediato hanno condotto a perdite sostanziali della Borsa di Istanbul (-5% in chiusura dopo l’iniziale -8%), a un’impennata del decennale fino al 10% ed ad una svalutazione della lira di oltre il 5% nei confronti del dollaro che hanno costretto la Banca Centrale Turca ha tagliare i tassi di interesse sui depositi in valuta estera. Ad ogni modo, e pure ieri lo abbiamo ribadito, è assolutamente opportuno – in particolare per quanto riguarda l’estenuante e prolungata trattativa ellenica – operare in base ai livelli tecnici affrontando i mercati con maggiore cautela e con due finestre aperte e rivolte a possibili ripartenze dei listini (in caso di good news) così come a potenziali fiammate di risk off (nel momento in cui dovessero arrivare notizie non buone).

Oggi la giornata non dovrebbe restituirci novità di rilievo laddove invece domani si terrà un importante vertice tra il premier Greco e quelli francese e tedesco che andremo a seguire con attenzione anche se la sensazione è quella che il timing decisivo (anche dunque per i mercati) è sempre più differito alla fine del mese.

Tornando alla tecnicalità dei mercati, l’indicazione di seguire la dinamica dei prezzi in ottica dollaro-centrica si è rivelata ancora una volta efficace: il biglietto verde è stato ben venduto e tecnici sono stati i movimenti che in particolare hanno riguardato I cambi originali. L’euro/dollaro, sebbene con volatilità contenuta, si è egregiamente comportato successivamente alle precise rotture del livello di 1,1185 verso i target prestabiliti in area 1,1285 e 1,13, creando ora le condizioni per ulteriori salite verso area 1,14; va da sè che la correlazione inversa con il Dax si è mantenuta ben salda dal momento che il principale indice Tedesco ha ben stornato sotto area 11.160 fino alla precise soglia degli 11mila punti; in tal senso perfino il grafico settimanale ci forniva maggiori indicazioni bearish per quelli che dunque potrebbero essere ancora sviluppi rilevanti al ribasso, laddove in particolare dovesse cedere anche area 10.850 a favore dunque di quota 10.500 punti. Secondo la logica appena descritta, si sono rivelate buone naturalmente le discese del dollaro nei confronti della sterlina e delle commodities currencies (settimana calda questa per australiano e soprattutto per il neozelandese), e contro lo yen vista l’ottima violazione al ribasso di area 125 che potrebbe perciò contribuire ad ulteriori ribassi in direzione 124 in quello che, come peraltro ieri accennato, potrebbe essere quantomeno un rafforzamento della divisa nipponica a fronte di sempre maggiori focolai di avversione al rischio. Fenomeno, quest’ultimo, che naturalmente paventiamo come verosimile ma del quale non vi sono ancora elementi di una certa consistenza temporale sebbene pure lo stesso oro, ad esempio, ha mostrato lievi salite. Ma appare tutto piuttosto premature in tal senso per cui ci limitiamo ad osservare eventuali manifestazioni di dinamiche di risk-off senza per questo ancora attribuirgli un ruolo centrale. Per quanto riguarda la giornata di oggi, non segnaliamo particolari eventi da calendario macro: spunti potrebbero provenire dai dati sulla Bilancia Commerciale del Regno Unito alle 10.30 di questa mattina e il Prodotto Interno Lordo dell’Eurozona per le 11.

Eur/Usd La candela giornaliera di ieri, caratterizzata da aperture in area 1,11 e chiusure in area 1,13, segnalano un movimento piuttosto significativo di forza del cambio che ora vede nei massimi della settimana scorsa in area 1,1375 un verosimile e vicino obiettivo. Le rotture sopra 1,1185 viste ieri, che hanno dunque invalidato possibili scenari al ribasso suggeriti dalla flag ribassista, sono state molto tecniche per quelli che ora sono livelli che vedono proprio in 1,1285 il primo ed importante support possibile bersaglio di lievi correzioni e e ripartenze e dunque punto ideale di ingresso in long per l’ottimizzazione del rapporto rischio/rendimento. Nuove violazioni al ribasso invece fornirebbero nuovi spunti ribassisti da implementare però sotto 1,1270 verso dunque I livelli di ieri in area 1,12. Nuove ed importanti violazioni al rialzo potrebbero attendersi sopra 1,14 in direzione 1,1450.

Usd/Jpy Importante rientro visto ieri quello sul cambio che, da grafico daily, mostra una formazione binaria di pin ribassista che andrebbe a manifestare I suoi effetti multiday alla violazione di area 123,75 per importanti discese in direzione 122,85. In tal senso le violazioni sotto 125 viste ieri sono state di rilievo e il cammino verso area 124 non sembra porre particolari ostacoli. Una volta raggiunta quell’area il primo focus dovrà essere naturalmente rialzista, con stop dunque ravvicinati e la possibilità di girarsi in vendita per potenziali incrementi di volatilità al ribasso così come descritto. Per il ritorno in auge di scenari bullish attenderemo invece il ritorno sopra 125, laddove fino a retest di 124,70 considereremo l’ottica di sell quella prioritaria.

Gbp/Usd Meno pulito invece il daily del cable, il quale però con chiarezza pone l’attenzione su due macrolivelli che sono 1,5175 di supporto e 1,5435 di resistenza. Al di fuori di essi è verosimile che possa tornare una marcata direzionalità del prezzo, mentre lavoreremo all’interno di questo range per movimenti di breve che ad ora naturalmente prediligeremo in ottica long. Il punto ideale per acquisti di cable è compreso tra area 1,5330 e 1,5345 per ritorni a 1,5375 e potenziali superamenti verso 1,54, questo ultimo livello che precede il significativo 1,5435. Impostazione ribassista verrà invece rimandata a breakout sotto 1,53 in direzione 1,5265 prima e 1,5225 poi.

Aud/Usd Il daily del cambio ci mostra un possibile scenario di doppio minimo in area 0,76, che potràò però diventare pattern “operative” se supereremo le aree di resistenza tra 0,7765 e 0,7815. Nel breve, di rilievo per acquisti è il support a 0,7675 per primi target verso 0,7725 livello che, se superato potrebbe portare a nuove spinte rialziste verso 0,7760. Reverse possibili invece sotto 0,7660 in direzione 0,7630 prima delle aree di minimo.

di Davide Marone, analista di Fxcm

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