Mercati emergenti: dove trovare opportunità sull’azionario

di Matthew Vaight, gestore del fondo M&G Global Emerging Markets

Il 2014 ha visto grande volatilità nei mercati emergenti. L’ottimismo delle elezioni e la prospettiva delle riforme in alcuni dei principali mercati emergenti si sono contrapposti alle preoccupazioni per il tapering della Federal Reserve. L’avversione al rischio è cresciuta di pari passo con il crollo del prezzo del petrolio e con l’inasprirsi della crisi in Ucraina. Il rafforzamento del dollaro ha, inoltre, causato problemi ai Paesi vulnerabili ai deflussi di capitale.

A livello complessivo, i mercati emergenti hanno vissuto un momento difficile, ma questo ha mascherato la grande variabilità tra i diversi Paesi e settori. L’Egitto è il mercato che ha registrato le migliori performance nel 2014, seguito da India, Indonesia e Filippine, con guadagni di oltre il 20% in dollari USA. D’altra parte, la Russia, la Grecia e le nazioni latino americane che dipendono dalle materie di prime, come la Colombia e il Cile, hanno registrato forti cali.

Un insieme di varie opportunità Soffermandosi sulle attuali valutazioni nell’ambito dei mercati emergenti, si nota ampia dispersione tra i Paesi. Crediamo che la reddittività, misurata tenendo conto dei returns on equity (ROE), determini le valutazioni. Vi sono diversi esempi di mercati nei quali le valutazioni appaiono eccessive, visti i livelli del ROE. In seguito ai considerevoli guadagni dello scorso anno, determinati dall’esito positivo delle elezioni, l’India e l’Indonesia risultano molto costose dal nostro punto di vista. Mentre il Primo Ministro Narendra Modi ha iniziato a implementare le modifiche per rilanciare l’economia indiana, crediamo che il prezzo che ci è richiesto per pagare i potenziali benefici di queste riforme sia attualmente troppo alto.

Per qualche tempo, abbiamo considerato i piccoli mercati ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico) troppo costosi. Gli investitori sono stati attratti da Paesi come Malesia e Filippine per via delle economie in rapida crescita. Il Sud Africa presenta alcuni dei più elevati standard di corporate governance e di redditività dei mercati emergenti. Tuttavia, fatichiamo a trovare valore tra queste aziende ben amministrate.

Al contrario, pensiamo che oggi ci sia valore nell’Asia settentrionale, più precisamente in Cina e in Corea del Sud. Questi mercati hanno fondamenti economici relativamente solidi, valutazioni interessanti e il potenziale per migliorare la corporate governance. Il Brasile e la Russia sono due tra i mercati più economici attualmente e, a nostro avviso, correre il rischio in questi mercati ci sta ripagando. Nonostante le preoccupazioni circa l’economia, il Brasile è patria di alcune delle migliori aziende operanti nei mercati emergenti, con una buona disciplina di capitale e un’attenzione agli azionisti. Mentre ci sono indubbiamente mercati a basso costo, come sempre nei mercati emergenti, gli investitori devono essere selettivi nel trovare le migliori opportunità.

Seguire il valoreSeguendo il valore, lo scorso anno abbiamo aumentato la nostra esposizione verso la Cina, la Corea del Sud e Taiwan. Questi mercati sono stati i meno favoriti per motivi macroeconomici, ma noi pensiamo che molte aziende interessanti siano state trascurate. Gli investitori sono preoccupati del rallentamento della crescita economica in Cina, ma, a nostro avviso, questo ignora il fatto che ci siano business molto interessanti in Cina, che stanno cercando di diventare competitivi a livello globale. Molte imprese stanno investendo molto in ricerca e sviluppo per creare prodotti sofisticati e brand di qualità. Con il passare del tempo, ci aspettiamo di vedere sempre più imprese cinesi emergere come leader globali. Mentre oggi vi sono opportunità significative in Cina, non siamo disposti a sacrificare la nostra disciplina di corporate governance. Ci stiamo impegnando a trovare società che capiamo e dove siamo fiduciosi che creino valore per gli azionisti di minoranza. Infatti, non abbiamo mai considerato una banca cinese, in quanto crediamo che agisca solo per lo Stato e non per i propri azionisti di minoranza. Nel frattempo, in Corea le valutazioni sono basse e notiamo timidi segni di una riforma della corporate governance che potrebbe portare a politiche più orientate agli azionisti, come ad esempio un aumento dei dividendi distribuiti. La casa automobilistica Hyundai Motor e la società Samsung Electronics, azienda nel settore della tecnologia, hanno aumentato i propri dividendi significativamente nel 2014. Abbiamo aumentato la nostra esposizione, dunque, verso queste società e abbiamo finanziato questi acquisti traendo profitto dai titoli azionari che hanno reso di più, più precisamente dalle nostre holding in India. Il mercato azionario indiano ha visto un rally dovuto all’entusiasmo per le riforme economiche del Governo, ma siamo preoccupati per le valutazioni. Il pessimismo è stato sostituito dall’ottimismo e le aspettative degli investitori sono troppo elevate. Noi abbiamo, inoltre, ridotto la nostra esposizione verso il Sud Africa, un altro mercato che appare molto costoso.

In termini di posizionamento settoriale, abbiamo aggiunto ai nostri portafogli il settore dei beni voluttuari e l’Information Technology. Nonostante le preoccupazioni circa le valutazioni delle società che offrono beni e servizi di prima necessità a livello generale, siamo stati in grado di trovare opportunità anche in quest’area. Abbiamo comprato azioni nei mercati brasiliano, russo e sud coreano che erano stati cancellati, secondo la nostra visione, a causa della loro localizzazione.

Per esempio, Ambev è un’azienda brasiliana che produce bibite tra le meglio gestite nei mercati emergenti e, nonostante ciò, è sul commercio a prezzi significativamente scontati a livello mondiale.

Mentre, in generale, siamo preoccupati circa gli standard di corporate governance delle grandi aziende russe partecipate dallo Stato, ci sono alcune società non statali gestite in considerazione degli azionisti. OKey è un’azienda retail molto ben gestita che, però, è stata respinta a causa di una generale antipatia nei confronti delle imprese russe. Secondo il nostro punto di vista, questo esempio mostra quali siano i vantaggi di un approccio contrarian e bottom-up che guarda al di là di sentiment negativi e si concentra sulla ricerca di aziende che sono sottovalutate, qualsiasi sia la loro provenienza.

Una reale opportunità Oggi, i mercati emergenti sono una reale opportunità: si tratta dell’unica asset class che non è stata sottoposta a un riapprezzamento nel corso degli ultimi anni. Insieme alle interessanti valutazioni, siamo entusiasti del trend di miglioramento degli standard di corporate governance negli ultimi decenni, delle imprese emergenti sempre più innovative e orientate alla ricerca e allo sviluppo che stanno diventando competitive a livello globale, e di quelle società che stanno implementando strategie fai da te per migliorare la loro performance. Crediamo, dunque, che per gli investitori selettivi e orientati al valore questo sia un ottimo momento per avvicinarsi ai mercati emergenti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!