Pericoli da Oriente

Inutile riprendere i concetti sviscerati più volte ed in maniera approfondita durante gli ultimi giorni circa la situazione greca, non abbiamo nient’altro da fare che attendere il fine settimana per conoscere le sorti dei negoziati tra creditori e Tsipras. Ieri sono state rilasciate le minute della Federal Reserve dalle quali si evince che i membri del board non sono ancora pronti a rialzare i tassi perchè, anche qui come da copione, vogliono valutare un mix di dati macroeconomici prima di procedere con la decisione. Attualmente le aspettative sulle tempistiche relative alla normalizzazione della politica monetaria non stanno muovendo i prezzi di mercato, tutti sono concentrati sulla Grecia e spaventati da quanto accaduto in Cina. Qui infatti gli indici di borsa hanno registrato un calo di oltre il 30% a partire da inizio giugno a causa dello scoppio della tanto attesa bolla speculativa. La borsa di Shangai in poco più di un anno è salita infatti di circa il 150%, con un utilizzo preponderante della leva finanziaria da parte della popolazione cinese (molti si sono addirittura indebitati per investire in borsa), la quale ha investito sui listini a causa del rallentamento del settore immobiliare e grazie a molte Offerte Pubbliche Iniziali andate a buon fine, il che ha portato anche il cosiddetto parco buoi a considerare l’opportunità di investire sui listini.
Quando ci si è resi conto di avere a che fare con una crescita azionaria slegata dai fondamentali macroeconomici si è cominciato a discutere di soluzioni per frenare tassi di crescita non sostenibili nel medio periodo (per esempio l’introduzione di una simil Tobin Tax) sono cominciate le smobilizzazioni con i risultati che abbiamo visto. Gli effetti contagio dovrebbero risultare contenuti data la chiusura dei mercati dei capitali cinesi, ma i rischi che si vada a ripercuotere sugli emergenti tale situazione ci sono. Sul fronte trading, i mercati continuano a muoversi secondo le logiche su cui stiamo ragionando da qualche settimana, con le borse maggiormente interessate dalle tensioni greche ed il valutario che vede lo yen correlato con le situazioni di risk on e risk off e commodity currencies che risultano le maggiormente tecniche, insieme alla sterlina.
Eur/Usd Continua ad essere brutto tecnicamente parlando l’euro, con i prezzi che in mattinata di ieri hanno sentito le aree di trigger di resistenza ripiegando fino a sfiorare area 1.1000 prima di ripartire oltre la soglia studiata di 1.1065 che ha condotto oltre 1.1090. Ci troviamo ora con prezzi nei pressi della media a 100 a 4 ore sotto una zona di potenziale resistenza che si distribuisce tra 1.1115 e 1.1135, all’interno della quale potrebbe essere possibile valutare eventuali vendite di euro, per ritorni verso 1.1065 e 1.10 ¼, con l’idea che se il mercato dovesse rompere a rialzo l’area passante per 1.1145 potremmo assistere a tentativi di raggiungimento di area 1.11 ¾ ed eventualmente estensioni verso 1.1210. Risk/Reward non buoni.
Usd/Jpy Perfetto il quadro tecnico studiato ieri sul UsdJpy, con la rottura dei minimi avvenuta ed il raggiungimento dei target ipotizzati. Siamo ora in rimbalzo, con l’area che si distribuisce tra 121.70 e 121.95 che potrebbe rappresentare una zonja di resistenza sulla quale poter ipotizzare degli acquisti di yen, per ritorni verso 121.10 ed eventuali estensioni sui minimi di ieri pomeriggio, tenendo conto che in caso di ripartenza oltre area 122.15 i prezzi potrebbero tentare delle estensioni verso 122 ½.
Gbp/Usd Perfetto anche il cable che ieri ha rotto a ribasso dopo aver testato le resistenze, andando a colpire tutti i target impostati e ben estendendo oltre essi (come visto durante il webinar del pomeriggio sull’apertura dei mercati americani). Siamo ora in prossimità di quelle che potrebbero risultare delle aree di resistenza, che si distribuiscono tra 1.5415 e 1.5430, dove potrebbe esssere possibile ipotizzare degli acquisti di dollaro per il buon R/R offerto (con eventuali target su 1.5380, 1.5360 ed i minimi di ieri), tenendo conto che in caso di superamento di area 1.5445 i prezzi potrebbero tentare delle estensioni verso l’area di attrazione che passa nei dintorni di 1.54 ¾, dove studiare la potenziale formazione di una divergenza ribassista oraria che, se non dovesse verificarsi, potrebbe lasciare spazio a salite verso 1.5515.
Aud/Usd Le aree di resistenza studiate ieri sono state raggiunte nel pomeriggio, con i prezzi che hanno ben reagito muovendosi verso i minimi, prima di ripartire nella notte su un tasso di disoccupazone al 6%, migliore delle attese a 6.1%. Siamo ora di fronte ad una divergenza a 4 ore rialzista ancora valida che potrebbe tentare di spingere le quotazioni verso i primi massimi relativi importanti, passanti tra 0.7500 e 0.75 ¼, dove potremmo studiare l’eventuale fine della divergenza per valutare potenziali acquisti di dollaro (per ritorni dapprima su 0.7470, poi verso 0.7450 e 0.7415), sui quali proteggersi con eventuali giri di posizioni nel caso in cui l’area fosse raggiunta con la divergenza ancora valida per lidi che iniziano a distribuirsi verso 0.7585.
di Matteo  Paganini, analista di Fxcm

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