“Grimbo”. la view di Standard Life

A cura di Standard Life Investments
Oltre 4 mesi fa, da quando Syriza è salita al potere, i politici greci riescono ancora a sorprendere. Il mercato delle scommesse e gli investitori avevano previsto che dal referendum di domenica sarebbe uscito vincitore il “Sì”,mentre i greci hanno risposto con un sonoro “no”. Gli under 30, che hanno subito maggiormente il peso della crisi economica, hanno respinto con enfasi i termini dei creditori, mentre pensionati e cittadini più agiati hanno votato diversamente. Poiché poco è andato secondo i piani negli ultimi mesi, è inutile cercare di prevedere con precisione come si evolverà la situazione nel corso dei prossimi giorni, settimane e mesi. Tuttavia la posizione finanziaria della Grecia si fa sempre più disperata.
La Bce ha alzato i tagli alle garanzie negoziate per l’Ela (Emergency liquidity assistance), le banche resteranno chiuse nell’immediato futuro e la Grecia si trova ad affrontare un grosso rimborso alla BCE il prossimo 20 luglio. Senza riduzione del debito, è solo una questione di tempo prima che si scateni una vera crisi di liquidità e solvibilità. E con la stasi del flusso di capitali nei forzieri dello stato e dell’economia interna, è più che mai urgente l’emissione di quella che sarà di fatto una valuta parallela, l’IOU, per coprire i pagamenti.
Se questo “Grimbo”, come è stato soprannominato, aprirà la strada a un’uscita formale dall’unione monetaria, dipenderà dagli arcani della politica interna europea. Tsipras è riuscito a coinvolgere i maggiori partiti di opposizione per formare un fronte unito (per ora) per i prossimi negoziati con i creditori. Ma quanto concederà a livello di austerità nel breve termine e riforme strutturali in cambio di una significativa riduzione del debito?
Sul fronte dei creditori, i leader europei ascolteranno il monito del FMI sulla necessità di una ristrutturazione del debito, oppure continueranno ad insistere che il governo greco dovrebbe mantenere le sue promesse prima di offrirgli un bail-out più importante? Entrambe le parti dovranno adattarsi a fare delle concessioni se vogliono evitare il Grexit, ma con una fiducia così bassa, non è chiaro se l’opzione nucleare potrà realisticamente essere evitata.
Finora i mercati hanno assorbito decisamente bene gli sviluppi della settimana; le azioni europee, i bond periferici e l’euro hanno subito un sell off, ma non così disastroso. La credibilità delle misure di protezione dell’ Eurozona istituzionale ha superato il primo test, ma ce ne saranno altri prima che questa tragedia epica finsica.

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