ΣΥΜΦΩΝΙΑ (Accordo) senza bollicine. Attesa per i passaggi parlamentari

Dopo ore e ore di negoziati, dibattiti e scontri alla fine da Bruxelles è arrivato il tanto sospirato accordo sulla Grecia. I creditori internazionali sono disposti a mettere sul piatto 86 miliardi di euro sotto forma di un prestito triennale in cambio di un programma di riforme che devono essere attuate a partire già da mercoledì. L’accordo, che prevede l’esborso dei fondi da parte dell’ESM, diverrà operativo solo dopo l’approvazione del parlamento greco al nuovo piano e l’attuazione delle prime riforme richieste. Dopodiché toccherà a 4 parlamenti europei (Germania, Finlandia, Olanda ed Estonia) dare il via libera al piano.
Nel dettaglio, 25 miliardi di euro saranno utilizzati per rifinanziare le banche del Paese, la cui situazione patrimoniale si è pesantemente deteriorata negli ultimi mesi, mentre 7 dovrebbero essere utilizzati per far fronte alle prossime scadenze, oltre che ai debiti scaduti. Su quest’ultimi si pronuncerà nel pomeriggio l’Eurogruppo per decidere se conferirli sotto forma di prestito d’urgenza. Resterebbero, quindi, 54 miliardi, la cifra pressappoco richiesta da Atene nel piano di giovedì scorso. Allo stesso tempo verrà istituito un fondo di garanzia di diritto ellenico da 50 miliardi di euro, presso il quale confluiranno dei beni oggetto di privatizzazione.
I mercati hanno risposto con rialzi decisi, ma non si lasciano andare all’euforia. È ancora molta l’incertezza sull’evoluzione della crisi nei prossimi giorni. I passaggi parlamentari, soprattutto quelli di Atene, sono visti ancora con un certo velo di scetticismo da parte del mercato, come confermano anche le prime critiche arrivate da Atene da parte dei ministri greci. Ci aspettiamo che non saranno privi da tensioni. La coalizione di maggioranza in Grecia già lo scorso venerdì ha dato segnali di cedimento. Sebbene altri partiti filo europei, come Nuova Democrazia, possano in ogni caso garantire il passaggio delle riforme e del nuovo piano, non escludiamo che post voto ci sia un rimpasto di governo, con l’ingresso di eventuali ministri più moderati all’interno della coalizione di governo.
Se la tabella di marcia dovesse essere rispettata senza particolari intoppi, crediamo che i listini europei hanno la possibilità di estendere i guadagni di 4-5 punti percentuali nell’arco delle prossime due settimane.
Bond. Sui comparto governativo abbiamo assistito a un deciso calo dei rendimenti dei bond periferici, mentre sono finiti sotto pressione i titoli core, Bund in primis. Forti vendite hanno caratterizzato anche i Treasury, con i rendimenti sulle scadenze decennali saliti al 2,46%, massimi da oltre un mese. Come confermato anche dalle parole della Yellen lo scorso venerdì, una eventuale Grexit ha la potenzialità per far slittare il rialzo dei tassi da parte della Fed. Alla luce degli sviluppi di stamani, gli investitori sembrano riconsiderare l’ipotesi di un rialzo dei tassi più vicino rispetto a quanto non si credesse una settimana fa. Sul fronte spread, il differenziale Btp-Bund questa mattina si è contratto sino in area 111 punti base, salvo poi tornare verso 122 punti base dopo i dettagli e le prime conferenze stampa. La conclusione della vicenda greca potrebbe riportare lo spread verso i 100 punti base, per poi stabilizzarsi durante l’estate su questi livelli.
Forex. Sul fronte valutario, l’aspettativa di un rialzo dei tassi della Federal Reserve ha fatto riportato in auge il biglietto verde. A questo punto l’attenzione degli investitori verrà rivolta alle parole della Yellen che riporterà davanti alle Commissioni Finanza del Senato e della Camera. Il cambio Eur/Usd, dopo aver tentato un allungo verso 1,12, ha poi invertito la rotta, tornando verso 1,1050. Importante sarà anche il meeting della Bce di giovedì prossimo, dove Mario Draghi dovrebbe far chiarezza sulla posizione dell’Istituto intorno alla situazione greca. Il voto favorevole del parlamento greco alle misure proposte, potrebbe aprire a un ampliamento dei fondi ELA alle banche greche già questo mercoledì.
A cura di Vincenzo Longo, market strategist di IG

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