Fed, primo rialzo tassi a settembre: la view di Schroders

A cura di Lisa Hornby, Portfolio Manager, US Fixed Income, Schroders
La Federal Reserve ha confermato ancora una volta che probabilmente alzerà due volte i tassi d’interesse prima di fine anno, al contempo facendo capire che il percorso di stretta monetaria sarà persino più graduale. Non solo sono state abbassate le stime sulla mediana (e media) dei tassi di interesse (i cosiddetti “dots”) per il 2016 e il 2017, ma ora sono ancora di più, rispetto a marzo, i membri della Banca centrale che si posizionano tra le fila di quelli favorevoli a “un solo rialzo nel 2015”. La stima mediana per i tassi normali di lungo termine è rimasta invariata al 3,75%.
Le comunicazioni della Fed riconoscono la natura transitoria delle debolezze della crescita del primo trimestre e confermano le aspettative di una crescita moderata del PIL d’ora in avanti. Il Federal Open Market Committee (FOMC) continua a vedere una minore fragilità nel mercato del lavoro. I giudizi sui consumi e sul settore immobiliare sono stati più positivi rispetto a prima, sebbene gli investimenti delle imprese e l’export netto siano stati ancora descritti come “deboli”. La Commissione ha anche evidenziato preoccupazioni riguardo agli sviluppi internazionali, così come alla mancanza di crescita dei salari nell’economia statunitense.
Via via che le agenzie battevano le notizie, la curva dei rendimenti diventava più ripida, mentre il mercato dei Treasury ha mostrato un rally. A causa di un prolungato periodo di politiche monetarie accomodanti, ci aspettiamo che gli asset rischiosi avranno prestazioni migliori e che la curva dei rendimenti continuerà a irripidirsi. Anche i titoli legati all’inflazione dovrebbero sovraperformare i mercati, dato l’obiettivo della politica monetaria della Fed di un ritorno dell’inflazione al 2%.
In generale, le dichiarazioni della Fed si sono rivelate in linea con le nostre aspettative. Continuiamo a credere che l’aumento dei tassi sarà deciso durante l’incontro di settembre.

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