Morningstar migliora il giudizio su otto banche

Morningstar, leader nella ricerca indipendente sugli strumenti di investimento, ha adattato il Morningstar Economic Moat, indicatore sintetico che Morningstar ha introdotto per valutare la capacità di una società di fronteggiare la concorrenza nel tempo, alla valutazione delle banche introducendo nella griglia valutativa il parametro “stabilità del sistema finanziario”.

Nell’ultima edizione del Financial Services Observer (Osservatorio Morningstar con focus finanziario) –  “Where the wide moats are: an analysis of banking systems lends clarity to our bank moat methodology”, gli analisti azionari di Morningstar hanno messo sotto esame i sistemi finanziari di 22 Paesi e analizzato punti di forza e di debolezza. Ne è risultato un upgrade per otto istituti di credito.

Il team azionario globale di Morningstar ha esaminato lo stato di salute del settore paese per paese, valutando i fattori all’interno di quattro aree: economica, politica, legislativa e concorrenziale. Morningstar ha poi assegnato un punteggio a ogni singola nazione e definito un giudizio complessivo finale: Molto Buono, Buono, Discreto, Scarso.

Qui, di seguito, la pagella dei Paesi:
Molto Buono: Australia, Canada e Svizzera.
Buono: Belgio, Cile, Hong Kong, Singapore e Svezia.
Discreto: Cina, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Usa.
Scarso: Italia, India e Brasile.

Stephen Ellis, Responsabile della ricerca azionaria nel segmento delle banche e dei servizi finanziari di Morningstar, ha così commentato: “Morningstar esamina la forza e solidità sia dei tradizionali istituti di intermediazione finanziaria (retail e commerciali), sia delle banche di investimento e società di wealth management. Abbiamo inserito inoltre anche un’attenta analisi dei contesti finanziari in cui operano le banche, un aspetto fondamentale per dare la nostra fiducia sulla capacità dell’istituto di credito di produrre nel tempo rendimenti di capitale superiori al costo del capitale stesso  e valutare la probabilità che si verifichino eventi che distruggano tale valore”.

L’inserimento di questo nuovo parametro sulla stabilità creditizia degli istituti finanziari rientra nel più ampio progetto di Morningstar di rafforzare ed estendere la copertura del sistema finanziario a livello globale. Il Morningstar Economic Moat Rating indica la capacità di una società di far fronte alla concorrenza per un lungo periodo di tempo, mentre il Morningstar Moat Trend Rating mostra se le risorse a disposizione per mantenere il vantaggio competitivo nel tempo si stiano rafforzando e sviluppando o, al contrario, risultino scarse e deboli.

Per identificare le società con il miglior Economic moat gli analisti di Morningstar analizzano una serie di fattori su sette aree comuni di business (economie di scala, costi di produzione, brevetti e licenze, cultura aziendale, alti costi di passaggio, effetto network e, ora, stabilità del sistema finanziario). Tre sono i livelli di Economic Moat: Wide – ampio, Narrow – stretto, None – nessuno.

Da questo report risulta che otto istituti di credito hanno ottenuto un upgrade, passando da Narrow a Wide. Si tratta di Banco De Chile, Banco Santander Chile, Bank of Nova Scotia, Royal Bank of Canada, Svenska Handelsbanken, Toronto-Dominion Bank, U.S. Bancorp e Wells Fargo. Al contrario, dieci  banche sono state interessate da una revisione e/o da una riduzione del loro economic moat o moat trend rating.

Punti chiave complessivi
I principali risultati dello studio sono i seguenti:

– Gli istituti di credito con economic moat wide (ampio vantaggio competitivo) sono associati soprattutto a sistemi finanziari di alta qualità. Più una banca opera in un contesto finanziario solido e stabile, minori sono gli ostacoli che incontra per guadagnare un economic moat pari a Wide (ampio). Infatti, le otto realtà bancarie che oggi hanno ottenuto questo rating sono quasi tutte domiciliate in paesi per cui Morningstar ha valutato il loro sistema finanziario valido e qualitativamente alto, come il Canada, il Cile e la Svezia.

– Avere un’economia forte non sempre vuol dire beneficiare di un contesto creditizio buono. Per esempio, la Cina, la Germania e gli Usa sono sì considerate economie dominanti, ma i loro ambienti fortemente competitivi e le questioni normative che li interessano fanno sì che il loro giudizio finale sia pari a Discreto.

– La diversificazione offerta non necessariamente amplia il ‘moat’ di un istituto bancario, anzi spesso è il contrario. La maggior parte degli istituti finanziari che operano come banche universali (ossia che sono impegnate in più business) tendono a essere meno competitive che non quelle che impostano la loro strategia solo sulle esigenze del cliente (retail) o con un focus esclusivamente commerciale.

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