Giappone, le previsioni di crescita fanno ben sperare

di Reiko Mito, Co-Manager dei fondi JB Japan Stock Fund e GAM Star Japan Equity

Dall’inizio dell’anno il mercato giapponese ha registrato performace solide, con l’indice Topix che ha raggiunto il 16% (in yen al 14 luglio). In seguito a questo trend positivo gli investitori si stanno domandando se ci sarà un altro rally in futuro. Continuiamo ad avere un outlook positivo sul mercato per diverse ragioni. Innanzitutto, le valutazioni sono ancora molto attraenti. Il rapporto P/E è al 14,5x per il prossimo anno e il prezzo/valore contabile è solo all’1,2. Su base storica, tali cifre sono molto attraenti.

Un altro elemento a favore del paese del Sol Levante è costituito dai dati macroeconomici positivi. Il sentiment dei consumatori è ai massimi degli ultimi 18 mesi e i livelli dei consumi rimangono solidi. Ciò si riflette anche nell’aumento dei salari, dove abbiamo di recente assistito all’incremento più massiccio dei pagamenti dei bonus semestrali dall’inizio della crisi finanziaria globale.

Dal punto di vista delle società, la spesa per investimenti è finalmente risalita. Quest’anno la crescita è prevista a un tasso del 7-8%, il che fa ben sperare poiché il ciclo della spesa per investimenti solitamente dura dai sei ai sette anni. I prossimi due, tre anni appaiono ora migliori rispetto a prima. Oltre alle valutazioni e agli indicatori economici, gli utili delle società stanno raggiungendo livelli record. Benché non tutte le economie globali siano in rapida crescita e le condizioni in Giappone rimangono difficili rispetto agli anni precedenti alla crisi finanziaria, le imprese stanno registrando utili molto positivi.

Ci sono ancora alcuni dubbi sulla ripresa economica del Giappone, soprattutto tra i media, ma grazie alla debolezza dello yen e alla continua ristrutturazione degli ultimi anni, le società giapponesi stanno iniziando a dare frutti. Nel settore delle componenti elettroniche, ad esempio, ci sono diverse ottime società, eppure ciò non sempre è evidente dal punto di vista dei consumatori. Ad esempio, circa la metà delle 1000 componenti dell’iPhone 6 sono fornite da società giapponesi. Chi ha un iPhone non riconoscerebbe tali componenti, poiché vede soltanto il brand Apple.

La crescente attività di M&A è destinata a continuare. Fino ad oggi abbiamo visto tali attività registrare un totale di 6.000 miliardi di yen. Ciò rappresenta un incremento del 60% anno su anno, e il 40% di queste transazioni sono acquisizioni di società asiatiche da parte di aziende giapponesi, infatti il 60% dell’export nipponico è verso l’Asia. All’interno del nostro portafoglio abbiamo registrato attività di M&A, come nel caso della Canon. Il business attuale di Canon è costituito da una parte da fotocopiatrici e stampanti e dall’altra dalle fotocamere digitali. Essa ha acquistato una società svedese che produce telecamere di sicurezza per circa 3 miliardi di dollari. Sebbene questa sia una piccola azienda comparata alla stessa Canon, la quale ha una capitalizzazione di mercato pari a 40 miliardi di dollari, si tratta di un’opportunità per inserirsi in nuovi mercati e creare un terzo pilastro all’interno del business.

La corporate governance è un altro argomento importante in Giappone. L’utilizzo della liquidità è un punto rilevante nelle agende delle aziende giapponesi. Molte società hanno liquidità netta nei loro bilanci e bassi livelli di indebitamento. Negli ultimi tempi, tale liquidità è stata sempre più usata per i pagamenti dei dividendi, il riacquisto di azioni proprie e M&A. Ci piace questo trend e prevediamo che aumenterà ulteriormente diventando più sostenibile e visibile, e comportando anche benefici per i ROE delle società.

Le aziende che operano nel settore dei consumi stanno beneficiando dall’aumento dei flussi turistici nel paese. Il numero di turisti in Giappone è aumento del 40% a/a, questo trend è guidato da diverse ragioni tra cui la semplificazione delle procedure di richiesta del visto per i turisti cinesi, e di altre zone dell’Asia, come la Malesia, ma anche dallo yen debole. Il 75% dei turisti in Giappone proviene dall’Asia e la metà di questi viene dalla Cina. La maggior parte delle entrate deriva dallo shopping. Lo scorso ottobre, l’attivazione di un rimborso dell’IVA sui cosmetici e sui beni alimentari, da parte del governo nipponico, ha comportato un aumento delle vendite per tali prodotti. L’esplosione dell’epidemia MERS, una sindrome respiratoria, in Corea, ha spinto poi molti turisti cinesi ad andare in Giappone invece che in Corea del Sud.

La stagione delle trimestrali inizierà alla fine di luglio, ma non ci aspettiamo troppe sorprese positive. Tuttavia, un catalizzatore potrebbe essere la riapertura di una centrale nucleare. Le operazioni dovrebbero iniziare in agosto, con tre dei reattori che ricominceranno a operare nei prossimi sei mesi. Prima del terremoto del 2011 erano in funzione 50 reattori, ma questo è comunque un evento molto significativo. L’approvvigionamento energetico rimane un argomento importante per il governo e le aziende giapponesi.

Secondo alcuni osservatori, potremmo assistere a ulteriore misure di allentamento quantitativo nel quarto trimestre da parte della BoJ, principalmente per raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2% per il 2016. Questo rimane un target importante per il Giappone, in particolar modo per via del basso prezzo del greggio, che ultimamente ha pesato sull’inflazione. Sarà una decisione difficile per la BoJ, ma se dovesse essere effettivamente presa, potrebbe essere una grande spinta per il mercato e l’economia. L’inflazione è attualmente a livelli molto bassi male indagini sulle imprese mostrano che presto comincerà a salire.

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