Osservatorio Cerved sui bilanci: aumentano produttivita’ e redditivita’ delle imprese italiane

Secondo l’analisi condotta da Cerved su 133 mila bilanci depositati entro giugno 2015, le società italiane sono riuscite nel corso del 2014 a migliorare la propria redditività e gli indici di sostenibilità finanziaria. Sebbene il trend delle vendite resti ancora fragile – si registra un aumento dei ricavi solo dell’1% sul 2013 – le imprese analizzate hanno contenuto i costi, incrementando la produttività e i margini. Nel 2014 le aziende sono quindi tornate ad aumentare i profitti in un contesto ancora debole.

Complessivamente è diminuito il numero di aziende che hanno chiuso il bilancio in perdita: nel 2014 sono andate in rosso 25 società su 100, una riduzione rispetto al 27,7% registrato nell’anno precedente. Nel corso del 2014, le imprese sono tornate ad aumentare anche gli indici di redditività netta, ma il gap con i livelli pre-crisi rimane significativo: il rapporto tra l’utile d’esercizio e il patrimonio netto (ROE) si attesta al 6,5%, in crescita sul 2013 (5,7%), sebbene resti decisamente più basso rispetto al 10,4% del 2007.

Nonostante siano meno redditizie rispetto al periodo pre-crisi, le società analizzate presentano debiti più sostenibili. La contrazione dei debiti finanziari è proseguita, -4,5% rispetto ai livelli del 2013 (nell’anno precedente erano diminuiti del 6%), spingendo gli imprenditori a un maggior ricorso a mezzi propri per finanziare le proprie aziende: il capitale netto è cresciuto del 4,2% rispetto al 2013 portando l’incremento complessivo rispetto ai livelli pre-crisi a un +51,3%.

“Sebbene il contesto economico resti ancora fragile, con una crescita dei ricavi molto contenuta, la nostra analisi mostra un miglioramento della redditività e un calo dei debiti finanziari delle imprese, soprattutto nei settori dell’industria, favorita dall’export, e dei servizi – commenta Gianandrea De Bernardis, ad di Cerved – ci aspettiamo che il trend di consolidamento della solidità finanziaria delle società iniziato nel 2009, continui rafforzandosi nel 2015».

Generale recupero della produttivita’ ma non in tutti settori Sebbene il livello della domanda sia ancora debole, le società italiane hanno incrementato il proprio giro d’affari recuperando solo parzialmente le cospicue perdite degli ultimi anni. Andando nel dettaglio e prendendo in considerazione la dimensione delle aziende, le PMI hanno registrato un aumento (+1,5%) più consistente rispetto alle micro (0,6%) e alle grandi (0,7%) imprese. Dal punto di vista settoriale, la dinamica è stata più vivace nell’industria (+3,6%) rispetto al terziario (+0,7%); nelle costruzioni le vendite continuano invece a diminuire, con il fatturato che si è ridotto rispetto al 2013 (-1,6%).

Nel corso del 2014 i costi esterni, sia quelli sostenuti per l’acquisto delle materie prime sia quelli per l’acquisto di servizi, sono aumentati a ritmi inferiori rispetto a quelli dei ricavi, con effetti positivi sul valore aggiunto, cresciuto del 2,7% rispetto al 2013. In frenata anche i costi del lavoro, che sono aumentati dell’+1,6%, rispetto al +2,3% dell’anno precedente.

La frenata dei costi del lavoro e l’accelerazione del valore aggiunto hanno permesso un recupero della produttività che, misurata in termini di valore aggiunto prodotto ogni 100 Euro di spese sostenute per il personale, è passata dal 147,5% del 2013 al 149,2% del 2014. Il miglioramento ha riguardato tutte le fasce dimensionali, con benefici maggiori per le PMI, ma non tutti i settori: nell’edilizia la produttività ha continuato a contrarsi (il rapporto passa dal 141,3% del 2013 al 140,9% del 2014), mentre ha guadagnato due punti percentuali nell’industria e nel terziario.

Rapporto oneri finanziari su mol: aziende piu’ solide L’aumento della redditività e la riduzione del costo del credito, favorito dalla politica monetaria espansiva della BCE, hanno generato un miglioramento del rapporto tra oneri finanziari e MOL. In particolare, è diminuito il numero delle società per cui gli oneri finanziari erodono più della metà del MOL: nel 2014 sono il 25,5%, una riduzione di quasi l’1% sul 2013. Il calo è più evidente tra le PMI (dal 27,9% al 25,9%) e tra le grandi società (da 34,6% a 31,7%). Dal punto di vista settoriale, l’indice si riduce nell’industria (da 23,8% a 21,3%) e nei servizi (da 27,4% a 26,5%), ma non nell’edilizia, settore in cui la quota ha toccato un picco del 26,8%.

Grazie alla riduzione dei debiti finanziari e all’incremento del patrimonio, si è ridotto inoltre il peso dei debiti finanziari sul capitale netto: il rapporto è passato dal 62,9% al 57,1%, con un calo che si attesta sui 5 punti percentuali per le microimprese e PMI e raggiunge il 9% tra le società di maggiore dimensione. Andando nello specifico dei settori, l’indice è più basso si registra nei servizi (45,2%, in netto calo rispetto al 51,4% dell’anno precedente) mentre, nonostante il calo, il valore più alto è quello delle imprese edili (74,5% dall’82,1% dell’anno precedente).

 

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