Tra bond ed euro: il punto sul mercato obbligazionario e delle valute

A cura di Anima Sgr
La diversificazione in valute resta un tema In Europa, per i prossimi mesi si attendono tassi a breve ancora straordinariamente bassi e stabilità dello spread della Periferia su livelli minimi. In particolare, si ritiene che il debito “core” a breve termine manterrà rendimenti prossimi a zero se non negativi; con il miglioramento dei fondamentali, soprattutto all’estero, il debito “Euro core” potrebbe subire pressioni nella direzione del “fair value“, ma a livelli comunque sempre molto contenuti in prospettiva storica. Per quanto riguarda, invece, i rendimenti del debito “non core“ a breve termine rimarrà decisamente schiacciato su quello “core“; mentre per quello “non core“ a lunga  scadenza, considerati i nuovi provvedimenti di politica monetaria europea, potrebbe ulteriormente restringere lo  spread dai valori attuali.
In merito all’asset class degli High Yield e delle obbligazioni emergenti si ritiene che manterranno rendimenti attraenti ma da approcciare con selettività e un’attenta gestione del rischio. Nel dettaglio, per quanto riguarda le obbligazioni high yield, la combinazione di trend di crescita stabile e buoni fondamentali di credito, ci permettono di essere ancora positivi su questo mercato: il ciclo degli investimenti e i processi di consolidamento si trovano infatti in uno stadio iniziale. Ci aspettiamo comunque un ritorno più basso nel 2016 rispetto al 2015. Per il debito emergente crediamo che, nonostante il rialzo dei tassi da parte della Fed, il differenziale di rendimento tra Treasuries e il debito di molti Paesi Emergenti continuerà a rimanere considerevole, offrendo buone ma selettive opportunità d’investimento.
Infine, sostieniamo che nel 2016 le valute continueranno a rappresentare un’asset class di grande interesse, grazie alla divergenza sempre più evidente tra le politiche monetarie delle maggiori banche centrali ed alla volatilità che continua a caratterizzare i prezzi delle materie prime (importante driver soprattutto per le valute emergenti). All’interno dei portafogli obbligazionari flessibili la preferenza resta ferma per le valute legate a Banche Centrali con politiche monetarie più restrittive – ovvero dollaro e sterlina – a discapito di valute appartenenti a Paesi con tassi a breve che rimarranno ancorati (o sotto) allo 0 (vale a dire Euro, yen, franco svizzero e corona svedese) e di Paesi  produttori di materie prime. Infine, in merito alle valute emergenti, in vista della stabilizzazione del ciclo economico cinese, la preferenza è per un paniere di valute asiatiche prima contro euro poi contro dollaro e ancora per le valute dei Paesi importatori di materie prime a discapito di quelle dei Paesi produttori.

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