Cina e Hong Kong: i dati non quadrano

a cura di Michael Palatiello, strategist di Wings Partners Sim

Neanche il tempo di adagiarsi sugli apparentemente incoraggianti dati in arrivo dalla Cina ieri mattina che subito gli analisti, abaco alla mano, mettono in luce le notevoli discrepanze che ancora una volta sembrano contraddistinguere i dati del Dragone. In questo caso, ancora una volta, confrontando le statistiche import/export di Hong Kong con quelle cinesi scopriamo che i numeri non tornano, cementando l’impressione che molte amministrazioni regionali abbiano in un certo qual modo “cucinato” i dato per offrire un quadro migliore di quanto sia in realtà.

Ok direte voi, non è una sorpresa, ma che succede se contestualmente iniziano a venire meno altri elementi che nel bene o nel male hanno sostenuto i mercati nell’anno passato? Un esempio tra tutti il famigerato gruppo dei FANG (Facebook, Amazon, Netflix e Google); già in chiusura di anno avevo evidenziato come in realtà, senza il contributo di questi quattro giganti in realtà i progressi dello S&P500 sarebbero stati grandemente ridimensionati (se non assenti),e ieri ecco che i primi cedimenti (in pesante arretramento Amazon e Netflix) si abbattono come un maglio su Wall Street generando una chiusura pesantemente (e a tratti sorprendentemente) negativa.

La situazione diventa particolarmente preoccupante quando le cassandre iniziano a girare per strada annunciando l’imminente fine del mondo; è il caso di RBS che senza mezzi termini l’altro giorno ha lanciato una raccomandazione ai suoi investitori di prepararsi ad un “anno cataclismico” che consiglia di vendere tutto tranne i bond ad alta qualità.

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Cina Hong kong import export

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