Vontobel: i probabili scenari di mercato diminuiscono da tre a due

“Rispetto alle previsioni diffuse a metà dello scorso novembre la probabilità di assistere a uno scenario caratterizzato da una robusta crescita economica negli Usa e una lenta ripresa a livello globale resta invariata al 60%. Dal precedente 25% si azzera invece la probabilità di assistere a uno scenario che prevede un’economia a stelle e strisce trainante a livello mondiale e una crescita globale quindi in migliormento. Cambia inoltre dal precedente 15% all’attuale 40% la probabilità di assistere a uno scenario che prevede mercati che combattono con una crisi di fiducia”. Queste le revisioni probabilistiche per i mercati finanziari nel 2016 di Christophe Bernard, head of Multi Asset Class Investing di Vontobel, che aggiunge: “Il secondo scenario, con probabilità nulla ora di verificarsi secondo noi, prevedeva nel corso di quest’anno tre rialzi dei tassi da perte della Fed, l’ultimo scenario non prevede alcun rialzo mentre quello più probabile ne prevede almeno un intervento restrittivo da parte della banca Centrale americana. Il primo scenario, inoltre, implica una situazione ancora positiva per le azioni“.

Passando all’outlook sui mercati emergenti, a detta di Bernard Brasile e Russia stanno al momento facendo i conti con una fase di recessione, mentre in Cina la crescita è sì rallentata, ma il trend positivo di fondo resta inalterato.

Per quanto poi riguarda il comparto obbligazionario, per lo stragist di Vontobel i bonds high yield sono attrattativi, a patto di fare un’attenta selezione e di evitare le emissioni provenienti dai Paesi emergenti. Da sottopesare invece gli high grade corporate bond.

Passando alle materie prime, Bernard segnala che l’oro ha buone possibilità di tornare a brillare, visto che l’aumento della probabilità di nuove manovre monetarie da parte delle banche centrali, l’incremento della volatilità sull’azionario e non ultimo l’aumento del flusso negli Etf legati a questa commodity. In particolare nel caso in cui si verificasse il terzo scenario descritto sopra, caso in cui il metallo potrebbe tornare a testare i 1.300 dollari per oncia. Anche il petrolio poi potrebbe rappresentare un buon affare dopo la forte correzione e data la domanda mondiale resiliente. Attenzione però: “la quota di questi due asset in portafoglio dev’essere marginale” avverte Bernard.

Infine, per quanto attiene alle valute, secondo Bernard, il dollaro è da sovrappesare sia sull’euro che sul franco svizzero mentre lo yen è al momento la divisa più “a buon mercato“.

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