Fondi, Pioneer lancia il nuovo comparto Global Subordinated Bond

In un contesto di mercato che mostra rendimenti dei titoli obbligazionari societari al di sotto della media storica, Pioneer Investments ritiene che posizionarsi sul mercato del debito subordinato rappresenti una soluzione interessante per chi investe in fixed income.

Investire in obbligazioni subordinate emesse da società con merito creditizio di tipo investment grade può offrire, infatti, agli investitori la possibilità di ottenere rendimenti più elevati, fermo restando i maggiori rischi connessi a tale tipologia di investimento. Il comparto può investire anche in titoli obbligazionari con rating sub-Investment Grade. Inoltre puntare su questa ampia e sempre più diversificata classe di attività non costringe gli investitori a cercare extra rendimenti allungando la duration del portafoglio.

“In uno scenario di mercato che rende sempre più complesso ottenere rendimenti, gli investitori oggi possono scegliere obbligazioni con scadenze più lunghe, oppure emessi da società con spread più elevati. Il livello di ritorno potenziale, però, potrebbe non essere in grado di compensare gli eventuali rischi collegati a questa allocazione, vale a dire il rischio di un aumento dei tassi ed il maggiore rischio di default – spiega Tanguy Le Saout, Head of European Fixed Income di Pioneer Investments – il debito subordinato tende, infatti, a presentare uno spread superiore dalle due alle quattro volte rispetto a quello dei titoli senior ed offrire potenzialmente un rendimento dal doppio al triplo rispetto a quello dei titoli senior emessi da società con rating simili”.

Ecco perché Pioneer Investments ha deciso di lanciare una nuova strategia dedicata alla classe di attività rappresentata dalle Obbligazioni Subordinate globali, con l’obiettivo di ottenere rendimenti paragonabili a quelli dei titoli high yield, ma cercando di investire in titoli di debito di emittenti con merito creditizio investment grade. Gestito dal Centro Investimenti di Dublino di Pioneer Investments dal Portolio Manager, Tanguy Le Saout, e dal Portolio Manager, Vianney Hocquet, il nuovo comparto investe principalmente in un’ampia gamma di obbligazioni subordinate di istituzioni finanziarie e non, in obbligazioni corporate ibride, in titoli privilegiati e anche in titoli convertibili.

“Siamo convinti che un approccio flessibile all’allocazione di portafoglio tra la componente delle obbligazioni ibride e di quelle subordinate emesse da istituzioni finanziarie, possa aprire opportunità d’investimento diversificate per settore e per area geografica all’interno di tutto il mercato obbligazionario globale, e, allo stesso tempo, consentire di gestire la liquidità del portafoglio complessivo”, aggiunge Vianney Hocquet.

Supportati dal team Global Research Credit – che può contare su ben 25 analisti –, Le Saout e Hocquet stabiliscono l’allocazione tra le diverse classi di attività, aree geografiche e classi di rating, sulla base di rigorose analisi rischio/rendimento. La strategia di investimento pone una forte enfasi sulla capacità di individuare i titoli di maggior qualità emessi da aziende solide, con un approccio che in due fasi analizza sia i fondamentali dell’emittente che le condizioni ed i livelli di subordinazione delle emissioni.

“La struttura del bond è importante quanto la selezione dell’emittente – spiega ancora Hocquet –: infatti l’applicazione di una selezione rigorosa di credito e l’analisi della documentazione relativa al bond, ci aiutano a mitigare alcuni dei rischi associati alle obbligazioni subordinate. L’allocazione degli asset su diversi tipi di strutture di debito ci permette di essere flessibili in termini di esposizione al rischio, di adattarci a futuri sviluppi normativi”.

L’asset class si sta evolvendo in modo significativo, con gli ibridi aziendali che dal 2012 hanno registrato un forte aumento delle emissioni, con un’impennata che, nel 2013, ha portato l’offerta a 31 miliardi di euro, a fronte dei 5 miliardi di euro registrati nel 2012. La crescita dell’offerta è proseguita nel corso di tutto l’ultimo anno: l’universo di strumenti sul quale ora è possibile investire ha toccato nell’ultimo anno quota 100 miliardi con emissioni provenienti da una vasta gamma di settori.

“Riteniamo che investire nel segmento subordinato del mercato del reddito fisso rappresenti una strategia interessante per tutti quegli investitori che puntano ad un extra rendimento in un panorama di mercato caratterizzato da rendimenti bassi, senza però spostare in maniera significativa la scala del rischio atteso – conclude Le Saout –. Esiste infatti la possibilità di selezionare un certo numero di strumenti ibridi corporate, di categoria investment grade, che mirano ad offrire un ritorno superiore al 4%, ben superiore a quello alle obbligazioni senior di emittenti con rating creditizi altrettanto affidabili”.

 
 

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