Anima Sgr: “Giudizio neutrale sui titoli di Stato Core”

a cura di Anima Sgr

In ambito obbligazionario, pur avendo rivisto dopo mesi lo spread Btp-Bund intorno a quota 150 punti base, abbiamo assistito a performance positive nel mondo dei titoli di Stato, che hanno così fornito una sorta di cuscinetto di fronte ai significativi ribassi subiti dalle Borse; hanno sorpreso persino le obbligazioni governative americane (Treasury), in quanto i rendimenti nelle ultime settimane sono scesi, beneficiando della fase di avversione al rischio degli investitori. Lo stesso discorso non si può dire per l’universo degli high yield, dal momento che l’incessante indebolimento del prezzo del petrolio ha contribuito a determinare su questo segmento forti tensioni.

E’ stato cambiato il giudizio di breve termine sulle obbligazioni dell’Area Euro, da positivo a neutrale. In particolare, per quanto riguarda la Periferia, è stato mantenuto un modesto sovrappeso sia sui titoli governativi italiani – con preferenza di curva 5-7 anni e in misura minore su titoli inflation linked – che su Portogallo e Irlanda (moderata preferenza di curva per la parte 5-10 anni). Posizione di neutralità sulle obbligazioni governative Core, con preferenza per Germania, Olanda e Francia e semicore Belgio e Austria (con preferenza per la parte di curva 5-10 anni e in misura inferiore per i titoli indicizzati all’inflazione).

Per quanto riguarda le obbligazioni societarie, nell’ambito di una view neutrale, viene mantenuta una preferenza per le scadenze brevi. In generale i portafogli corporate presentano un sottopeso di duration, in un contesto di sempre maggiore diversificazione e un sovrappeso di beta; si preferisce ancora avere emissioni con rendimenti più elevati, ma su orizzonti temporali ravvicinati anche con un grado di seniority inferiore, a scapito di emissioni di migliore qualità ma con scadenza più lontana. L’andamento dei bond high yield mostra un pericoloso avvicinamento ad un area in passato coerente con periodi di recessione. Questo trend però, figlio del ribasso del prezzo dell’oro nero, sta influenzando anche settori non collegati a quello energetico. Tuttavia riteniamo che allo stato attuale il movimento correttivo sia spiegato principalmente da un repricing dovuto alle situazioni di compressione degli spread indotte dal Quantitative easing, oltre che da aspetti tecnici sfavorevoli (scarsa liquidità, mancanza di chiarezza sulle nuove direttive in merito al “bail-in” ecc.) ma i fondamentali siano ancora interessanti.

Il posizionamento dei portafogli corporate sostanzialmente non è stato modificato: continua ad essere mantenuto il sovrappeso di obbligazioni societarie ma con un sottopeso di duration; sul piano settoriale si conferma una marginale preferenza per utility, titoli industriali e telefonici, anche nei comparti del debito subordinato di alcuni player di elevato standing; il peso sulle emissioni finanziarie è stato ridotto.

Per quanto riguarda i titoli high yield la view è stata ribadita neutrale e si ritiene ancora che la qualità del credito europeo resti più favorevole rispetto a quello americano; tuttavia, da un punto di vista tattico, quest’ultimo può dimostrarsi attraente.

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