Le Borse europee inciampano sulle banche

a cura di Vincenzo Longo, market strategist di IG

Correggono le Borse europee sul finale di seduta dopo aver trascorso gran parte della giornata in deciso rialzo. Il sentiment sul mercato si è deteriorato sensibilmente nell’ultima parte di sessione e ha interessato particolarmente il comparto bancario. Il motivo di questi cali potrebbe essere riconducibile a tre ordini di motivi. In primo luogo, le vendite sono scattate sul settore bancario probabilmente a causa delle notizie arrivate dalla Germania. Nel pomeriggio, infatti, la coalizione facente capo alla Merkel avrebbe votato a favore una mozione per la separazione dei poteri in capo alla Bce, in modo tale da tener separato il ruolo di supervisione e da quello di organo di controllo della politica monetaria. Le prime vendite sono scattate proprio sulle banche, con cali diffusi per tutti gli Istituti europei.

Le vendite si sono accentuate poi dopo i dati deludenti arrivati dalle scorte settimanali di greggio negli Usa, salite ben oltre le attese. Dopo il dato il petrolio ha accelerato al ribasso, annullando tutti i guadagni della seduta. Infine, sul sentiment del mercato potrebbe aver pesato anche il vertice in corso a Bruxelles tra i Capi di Stato e di governo. Gli operatori potrebbero iniziare a sentire qualche pressione sul tema Brexit. Lo stesso Cameron ha fatto sapere che non cederà a un accordo qualsiasi e che difenderà le ragioni del Regno Unito. Complice di questi timori, il Ftse 100 di Londra rimane l’indice più penalizzato, dopo il Ftse Mib.

Le vendite sono state marcate sull’indice italiano, reduce da un buon rimbalzo. Crediamo, pertanto, che i cali siano frutto di prese di profitto. Ce lo aspettavamo che prima o poi ci sarebbe stata una seduta di calo marcato. Il mercato ora potrebbe ripartire in maniera un po’ più soft rispetto ai forti rialzi degli ultimi giorni.

Tra le valute, il cambio Euro/Dollaro si è riportato al ridosso del supporto importante a 1,1060, livelli che non vedeva da inizio febbraio. I segnali di avversione al rischio sono tornati a premiare l’oro e il Bund, entrambi in forte rialzo. Il metallo prezioso è schizzato ai massimi da una settimana a 1.220 dollari/oncia, mentre il rendimento del Bund è scivolato verso area 0,22%, ben lontano dallo 0,27% di questa mattina.

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