Eccesso di vendite in Europa: perché puntare sulla sostenibilità dei dividendi

di Nick Leung, Research Analyst, di WisdomTree Europe

Il segmento azionario europeo ha patito l’inizio d’anno più difficile dal 2008 in avanti, anche a causa di un generalizzato clima d’instabilità del quadro macroeconomico e, più di recente, dei timori riguardo agli utili del settore bancario nel Vecchio continente. Le proporzioni dell’ondata di vendite suggeriscono un certo ridimensionamento delle prospettive per i listini europei nel 2016. Riteniamo tuttavia che l’inasprimento del sentiment sia ingiustificato e che possa oggi rappresentare un interessante punto d’ingresso per l’azionario in Europa.

La forza dei dividendi indica che i fondamentali dell’azionario sono stati trascurati In base ai fondamentali, i titoli azionari europei non mostrano alcun segnale di crisi. Prendiamo, ad esempio, i dividendi.
Nell’ultimo anno la maggior parte dei settori azionari europei ha mostrato una crescita positiva dei dividendi per azione (dividend per share o DPS) realizzati negli ultimi dodici mesi (trailing twelve months o TTM), trainati dai settori ciclici. E mentre i dividendi per azione TTM sono scesi complessivamente su tutto il mercato di un modesto 3,4%, la contrazione è da imputare soprattutto all’incredibile tracollo del 54% dei DPS nel settore delle telecomunicazioni.

In assenza di queste anomalie avremmo probabilmente assistito a un’espansione dei DPS TTM del mercato azionario in Europa.

Sulla scia di questo trend appare evidente la solidità dei fondamentali, grazie anche alla stabilità dei bilanci che ha contribuito a sostenere una generosa crescita dei dividendi nel corso dell’anno passato. I fondamentali rimarranno stabili nei prossimi quattro trimestri, con previsioni di crescita per i DPS TTM di sei dei dieci settori azionari. I finanziari e i beni al consumo ciclici dovrebbero rappresentare ancora il fulcro di questa tendenza e la loro sostenibilità dovrebbe incentivare la ripresa in Europa.

Nessun segno di crisi bancaria in Europa La salute degli istituti di credito dell’Eurozona è essenziale per una ripresa autosufficiente e sostenibile dell’Area.

Nonostante le aspettative ribassiste sugli utili, quattordici su ventidue delle banche dell’Area Euro hanno in realtà superato le stime degli analisti, incluse aziende come ING, Natixis e il secondo istituto di credito tedesco, Commerzbank. Le banche che ancora devono pubblicare i risultati di quarto trimestre difficilmente smuoveranno i mercati trattandosi in prevalenza d’istituti greci o regionali. Queste buone sorprese dovrebbero rassicurare gli investitori, dissipando il timore di venti contrari sull’economia globale e i tassi d’interesse negativi, sfavorevoli ai margini di profitto.

Al contempo, l’assenza di downgrade importanti da parte delle agenzie di rating dovrebbe a sua volta incoraggiare il sentiment degli investitori, indicando che nell’immediato non emerge alcun segnale di rischio di credito. Perfino Deutsche Bank, che di recente ha subito intense pressioni riguardo alla capacità di onorare i debiti, è sfuggita a un declassamento del merito creditizio. Al contrario, le dichiarazioni del CFO, insieme alla notizia di possibili operazioni di buyback del debito, hanno pubblicamente riaffermato la liquidità della banca. Anche l’aspettativa che la BCE manterrà aperti tutti i rubinetti per sostenere la liquidità degli istituti bancari dovrebbe contribuire a smorzare i timori di una crisi.

Il razionamento applicato dalle aziende mantiene elevata la redditività La solida redditività delle aziende europee deriva da anni di controllo dei costi e di razionamento delle capacità. Ciò ha permesso a industrie diversificate internazionali come Siemens di resistere in un contesto macro-economico di debolezza globale e di rialzare di recente l’outlook sugli utili per azione dell’intero anno, dopo che la performance dei profitti ha battuto il consensus nel primo trimestre del 2016. Attraverso la disciplina dei salari e il contenimento degli investimenti, le imprese europee si trovano oggi in una posizione migliore per sostenere i livelli di redditività, nonostante la decelerazione della crescita economica mondiale.

Anche la ripresa dei consumi in Europa si è dimostrata un valido supporto e i bassi prezzi del greggio hanno incoraggiato i consumi ciclici. Un aumento del 17,3%, rispetto a un anno fa, nel numero di nuove immatricolazioni di autovetture sottolinea la forza del recupero. Con la diffusione della ripresa in Europa, i consumatori svolgeranno un ruolo sempre più determinante e ciò dovrebbe deporre a favore dei titoli azionari del settore dei beni al consumo ciclici.

Puntare sulle società europee che distribuiscono dividendi per accedere alla qualità  E’ probabile che il nervosismo d’inizio anno dei mercati si dissipi nelle prossime settimane quando i fondamentali torneranno a catalizzare l’interesse degli investitori. La permanente solidità delle aziende europee sarà essenziale nel sostenere il rialzo dell’azionario europeo. Gli investitori darebbero prova di prudenza nel considerare l’allocazione in aziende di qualità che distribuiscono dividendi, con bilanci sani, per scommettere sulla forza dei fondamentali nel Vecchio continente.

In particolare, WisdomTree Europe Equity Income UCITS ETF permette di focalizzarsi sulle società che distribuiscono stabilmente dividendi, banche incluse. Anche WisdomTree Europe SmallCap Dividend UCITS ETF offre altre opportunità appetibili nel settore dei consumi poiché il fondo include imprese che distribuiscono dividendi e che consentono di orientare il paniere verso titoli di qualità.

Gli investitori che condividono questa opinione potrebbero essere interessati ai seguenti prodotti UCITS ETF:

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