Bad bank: una possibile spinta al mercato dei mutui

Sulla scia dello scompiglio suscitato dall’ultima crisi bancaria, che ha rivelato conti molto meno solidi per le banche italiane che custodiscono i soldi di molti risparmiatori, il governo italiano ha allo studio una soluzione che consentirebbe di rifinanziare i debiti degli istituti di credito in modo da dare loro una seconda opportunità senza per questo concedere un aiuto di Stato (almeno non in maniera evidente).

Si tratta della soluzione “bad bank”, che consiste pressappoco nell’impacchettare tutti insieme i debiti in sofferenza delle banche in crisi – ovvero tutti quei debiti che, non ripagati, hanno creato un buco al bilancio – e nel trasformarli in altrettante obbligazioni da vendere, in modo che chi le acquista vada a rifinanziare il debito. Tali obbligazioni verrebbero acquistate da società create ad hoc al 20% del loro valore nominale (quindi, per un debito di 100 queste società pagherebbero 20), e rimesse sul mercato al 50% di tale valore. Se le obbligazioni, così rivendute, saranno acquistate, la società che le ha vendute avrà realizzato il 30% di guadagno. Altrimenti ci avrà rimesso il 20% pagato per acquistarle. Ma a quel punto potrebbe intervenire lo Stato con un’apposita assicurazione a garanzia, dai costi che, per ora, è difficile quantificare.

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