L’oro torna 1.250 dollari. Ecco i prossimi obiettivi tecnici

Sui mercati azionari è di nuovo “risk off“. Una manna per l’oro che torna in area 1.250 dollari per oncia facendo così proseguire l’uptrend iniziato nelle prima settimana gennaio. Certo, il dollaro è sceso nell’intraday a di sotto di quota 1,10 nel cambio contro euro. Ma il movimento del lingotto sicuramente non si spiega solamente con le dinamiche del biglietto verde, rispetto al quale appare anzi sempre più scorrelato.

Tassi persistentemente bassi e, in alcuni casi, negativi e avversione al rischio sono le motivazioni dell’allungo del metallo (come previsto nell’e-book le 10 idee di investimento per il 2016 di FinanzaOperativa), che dal punto di vista tecnico potrebbe presto allungare il passo fino a toccare, in prima battuta, quota 1.260 e, successivamente, arrivare a 1.280 per poi (più in là nel tempo però) testare la soglia psicologica dei 1.300 dollari per oncia. Attenzione però: in ottica di breve termine è essenziale posizionare uno stop loss a quota 1.220.

Al rialzo sull’oro, nel complesso, a Piazza Affari sono disponibili nove Etc: si va dagli quelli che prevedono il deposito “fisico” di lingotti come il Db Physical Gold, il Db Physical Gold Euro Hedged, Etfs Eur Daily Hedged Gold (con copertura del rischio di cambio), l’Etfs Physical Gold e l’Rbs Physical Gold, Etfs Physical Swiss Gold, a quelli legati al prezzo spot (Etfs Gold Bullion Securities) o al future quotato al Comex (Etfs Gold) o ancora agli Etn (Lyxor Etn Gold). Infine, quelli dotati di effetto leva (doppia): Etfs Daily Leveraged Gold.      G.R.

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oro grafico

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