Come scegliere un broker e dove aprire il conto

a cura di Exante

I lettori insistono a parlare della scelta di un broker, fanno domande, cercano e analizzano tante raccomandazioni. Può darsi quindi che i criteri di scelta che a qualcuno sembrano trasparenti non siano così evidenti per altri. Tanto più che dal broker dipende davvero ogni trader o investitore, perché è solo tramite esso che si interagisce con il mercato finanziario. è sempre tramite un broker, mai direttamente tramite una borsa, anche se a principianti suona strano.

Oggi mettiamo i puntini sulle i in questo problema partendo da una lettera ricevuta ieri:

“Non si potrebbe redigere un piccolo articolo sui principi dello scegliere una società di brokerage?  Per molti l’investire è un modo di conservare il capitale. Oggi dobbiamo affrontare i rischi del fallimento delle banche. Che fare? Cercare di aprire un conto in Europa o negli Usa? O con broker off-shore?”

Iniziamo con i concetti di base legati a compagnie di brokerage e ai nostri conti aperti in quelle compagnie.

L’idea principale da comprendere: in Russia e negli USA il lavoro di broker viene regolamentato di gran lunga più rigorosamente che il lavoro delle banche. Di conseguenza i casi in cui i clienti delle compagnie di brokerage perdono i loro soldi sono meno dei casi delle perdite finanziarie legate ai conti bancari.

Nell’ultimo quarto del secolo i fallimenti più clamorosi sono stati i fallimenti del broker di futures Refco (ottobre 2005), della casa d’investimenti Lehman Brothers (settembre 2008) e del broker MF Global (ottobre 2011).

Refco ha rubato troppo, Lehman Brothers è stata “stracciata” dalle banche concorrenti durante la grande ripartizione di proprietà nel 2008, e MF Global si è nascosta sotto l’ombrello del Capitolo 11 della Legge sul fallimento, una frode simile a quella del trader disonesto di Société Générale  Jerome Kerviel.

La particolarità tipica – e essenziale per il nostro argomento – di tutt’e tre le storie è seguente: le compagnie con grosse speculazioni, frodi e fallimenti successivi non toccavano trader semplici. Tutt’e tre le compagnie lavoravano con banche e clienti corporate importanti, speculando per giunta autonomamente i titoli più rischiosi: derivati di secondo livello sugli attivi ipotecari di bassa qualità. In altre parole non si tratta di un broker retail (con cui hanno da fare trader e investitori privati), ma di uffici di trading e case d’investimento.

Se si considera la lista dei primi 25 broker retail americani maggiori, ci si troverà gli stessi nomi di 20 anni fa: CharlesSchwab, Scottrade, E*Trade, OptionsXpress, TradeStation, Fidelity, ecc. Se non se ne trovano alcuni, non è perché sono falliti, ma perché sono stati incorporati o acquistati dai concorrenti della stessa lista.

Per quanto se ne sappia, in Russia nessun broker tranne Lefco non è fallito. Però conosciamo tante storie clamorose riguardo alle banche e ai conti di clienti bloccati! I problemi di quel settore del mercato finanziario vengono risolti dalla Banca di Russia, che revoca le licenze di una banca dopo un’altra.

Perché i siti web russi sono pieni di spauracchi tipo “Il mio broker è fallito! Non posso ritirare i miei soldi”? Perché in tutti quei casi tragici per “broker” si intende qualcosa assolutamente diverso: i c.d. forex kitchen.

In ogni caso dovete prendere una decisione: ovvero volete che nessuno rubi i vostri soldi, o intendete continuare nell’illusione dell’accelerazione del deposito da 10 dollari a 5 milioni? Nel primo caso aprite un conto da un broker normale. Nel secondo: cercate nei “cassonetti web” un “kitchen perfetto” che offre una leva dei cambi di 1 su 1000.

Questa è la risposta alla domanda: “Dove è più sicuro depositare i soldi: in una banca o su un conto di broker?”.

Per venire alla questione su dove aprire un conto, nella presente situazione geopolitica, per residenti in Russia sarebbe meglio non aprire conti negli USA. Poiché se tutto cambia in peggio trasferire i soldi dal conto presso un broker americano al conto in una banca russa sarebbe anche più difficile litigare con un forex kitchen off-shore.

Dall’altra parte, se vivete fuori dalla Russia, è più ragionevole aprire un conto presso un broker americano, poiché dal 1970 tutti i conti broker negli USA sono soggetti all’assicurazione obbligatoria dallo Stato, che agisce tramite SIPC (Securities Investor Protection Corporation), alla somma fino 500 mila dollari, 100 mila di quali si possono ricevere in contanti (il resto nei titoli che avevate al momento del fallimento del vostro broker). Per di più molti broker americani concedono un’assicurazione aggiuntiva sui conti la cui entità supera il minimo della copertura statale.

In Russia (e per quanto se ne sappia, in Europa) adesso non c’è l’assicurazione statale dei conti di broker. Si pianifica soltanto (più da un anno) di introdurre qualcosa che assomiglia all’assicurazione dei conti da meno di 700 mila rubli. Però questo non impedisce in nessun modo di assicurare autonomamente il conto broker presso qualche società d’assicurazione.

Per quanto riguarda le liti con broker situati off-shore, come con qualsiasi istituzione finanziaria, indipendentemente dalla locazione giuridica, sono esperienze quasi fallimentari. In ogni caso, anche se riporterete vittoria, risulterà quella di Pirro, poiché i soldi restanti sul vostro conto broker basteranno solo per coprire le spese per l’avvocato. Non importa dove si trova il vostro broker: in Russia, off-shore oppure negli USA.

Insomma non si deve litigare con le banche e i broker. Si deve sceglierli bene all’inizio e mettersi d’accordo con essi in seguito.
Se aprite un conto (bancario o broker, non importa) in un’istituzione dubbia, i vostri rischi superano automaticamente qualsiasi profitto eventuale.

In generale è meglio non entrare nel mercato pensando così. In qualsiasi mercato! Perché nessuno vi darà nessuna garanzia nei mercati finanziari: né su un semplice conto di risparmio in una banca, né sul trading con una leva enorme in un forexkitchen. Il concetto “garanzia” non è compatibile con il concetto “mercato finanziario”.

Anche depoitare i soldi sotto un cuscino non vi darà nessuna garanzia. La casa può bruciare, possono venire ladri, o lo Stato svaluterà la moneta nazionale aiutando ad arricchirsi ai funzionari.

Tirando le somme, ecco i criteri principali della scelta di un broker e le regole dell’interazione successiva tra un trader privato e il broker.

  1. Scegliete un broker per i vostri bisogni di trading e investimento basandovi sulle classifiche aperte. Qualsiasi brokerin qualsiasi paese che rientrinei primi dieci (venti) sarebbe un candidato meritevole. Tutti i leader delle classifiche sono conformi in piena misura ai suddetti criteri tecnici: la convenienza del terminale per il cliente, la velocità dell’effettuazione degli ordini.
  2. Esaminate tutti i pareri accessibili sui broker che avete selezionato alla prima tappa. Tenete presente che a tutte le istituzioni finanziarie capitano difficoltà, problemi, fiaschi. Quello che importa è la reazione del broker. Cosa ha risposto?Cosa ha fatto?Com’è finito tutto? Si deve anche confrontare i pareri sul vostro “candidato” con quello che si scrive sugli altri. Permette di evitare conflitti e difficoltà tecniche (per esempio, il malfunzionamento regolare della Borsa di Mosca), che sono sistematici e non dipendono dalla qualità dei servizi di un broker.
  3. Dovete senz’altro telefonare al broker prima di aprire un conto, sarebbe perfetto se visitaste la sua sede. è molto probabile che piccoli dettagli vi aiutino a intuire sicuramente: se fosse la “vostra” possibile scelta o no. “Sta o non sta a cuore” è un altro criterio affidabile perché “furbacchioni, marpioni, imbroglioni, birboni” si vedono da lontano in quasi ogni gesto o parola.
  4. Aperto il conto, cercate di pensare in modo positivo. Se avete in mente che vi “tireranno un bidone”, che sognano di estorcere i vostri soldi, e che i vostri stop-losssaranno “spesi in kitchen”, dovete prima sottoporvi a una riabilitazionepsicologica seria  dal negativismo sovietico o post sovietico innato (o acquisito) e solo poi far trading in borsa. Altrimenti nell’interazione con qualsiasi banca o broker perdite e neurosi gravi vi sono garantite.
  5. Se avete qualche dubbio o domanda rivolgetevi innanzitutto al consulente del vostro broker, nonché agli esperti indipendenti, per esempio, agli insegnanti di trading che non lavorano presso qualche istituzionefinanziaria, loro aiuteranno a valutare nel modo più oggettivo la situazione.

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