BoJ, in arrivo nuovi stimoli a luglio

A cura di Valentin Bissat, CFA, Economist e Strategist di Mirabaud Am
La Bank of Japan (BoJ) nel corso della sua ultima riunione ha deciso di lasciare invariati i suoi tre strumenti di politica monetaria, malgrado i mercati si aspettassero ulteriori stimoli. E’ probabile che la BoJ, prima di mettere in atto più avanti nel corso dell’anno un’eventuale espansione del supporto, volesse aspettare e vedere l’impatto dei tassi negativi – introdotti a gennaio – sulle banche e, in generale, sull’economia. Probabilmente gli effetti della dimensione dei tassi d’interesse si sentiranno entro meno di sei mesi.
Due membri del board della banca centrale giapponese, Takehiro Sato e Takahide Kiuchi, hanno dissentito, ritenendo che i tassi d’interesse negativi compromettano il funzionamento dei mercati finanziari e dell’intermediazione finanziaria. La Bank of Japan ha inoltre rinviato il raggiungimento del target sull’inflazione tra aprile 2017 e marzo 2018. A marzo l’inflazione headline, esclusi gli alimenti freschi – inflazione su cui la BoJ ha posto il target del 2% – è calata in maniera significativa dallo 0% del mese precedente a un -0,3% a/a.
Sul fronte azionario il Nikkei, in seguito alle decisioni della BoJ, ha perso più del 3,5% mentre prima del meeting guadagnava circa l’1,5%. Lo yen sì è impennato, sfondando la soglia di 109 contro il dollaro. Tale rally (+2,8%) ha portato in parte a un’inversione del trend di svalutazione cominciato all’inizio di aprile quando era passato da 108 a 111 (+3,3%). Quanto alle obbligazioni, poi, il rendimento del decennale giapponese è calato di 3 punti base.
La BoJ pubblicherà a luglio le nuove previsioni per i prossimi tre anni su inflazione e sulla crescita economica. Dall’inizio dell’anno le proiezioni sull’inflazione sono state riviste al ribasso di 0,3 punti percentuali per il 2016 e di 0,1 ppt per il 2017. Per il 2016, riteniamo che la previsione mediana sull’indice dei prezzi al consumo di 0,5% sia eccessivamente ottimista e ci aspettiamo un’ulteriore revisione al ribasso da parte della banca centrale nipponica. Inoltre, per il 2016 e il 2017, cinque membri su nove vedono i rischi tendere al ribasso, mentre secondo gli altri quattro si tratta di rischi equilibrati.
Stando a quanto dichiarato dal numero uno della BoJ, Kuroda, l’istituto giapponese “qualora fosse necessario, aumenterà gli stimoli su tutte e tre le dimensioni”. Dato il contesto caratterizzato da inflazione bassa, da uno yen più forte, da una spesa per gli investimenti debole e da una crescita dei salari limitata, riteniamo che la BoJ aumenterà il proprio supporto in termini di politica monetaria a luglio, aumentando gli acquisti di ETF. Nel primo trimestre i dati deboli potrebbero portare il Giappone a una recessione tecnica con due trimestri consecutivi di crescita negativa.

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