Mercati: ad aprile più esposizione sull’azionario

a cura di Ambrosetti Asset Management Sim

Il mese di marzo interrompe l’avvio d’anno negativo degli indici azionari, rinsaldando il vigoroso recupero dai livelli minimi registrati in febbraio e ristabilendo un clima più costruttivo e di maggior stabilità sui mercati per l’imminente fase primaverile. Il quadro macroeconomico non subisce variazioni, di fatto mantenendo in equilibrio le indicazioni divergenti che giungono dalle diverse aree. Da un lato ci sono infatti i positivi segnali dell’economia americana, il recupero del Petrolio e delle materie prime, oltre ad un maggiore interventismo delle autorità cinesi, dall’altro le fragilità delle aree emergenti e le palesi difficoltà evidenziate dall’economia reale di Giappone ed area Euro nel rispondere agli stimoli di una politica monetaria espansiva.

Nel mezzo gli attriti legati al reciproco obiettivo di svalutazione del cambio, denominatore comune di tutti gli interventi delle rispettive Banche Centrali e vero ago della bilancia degli attuali fragili equilibri. In termini di risultati il primo trimestre dell’anno parla dunque soprattutto di selettività, certamente fra le principali aree ma ancora di più analizzando i singoli mercati. Ecco che le performance passano dai leggeri progressi dell’azionario Usa (S&P500 +0.77%) ad un risultato molto negativo per il Giappone (Topix -12.9%) affiancato dall’area Euro (-8.04% Eurostoxx50), all’interno della quale spicca il forte divario ad esempio fra il -0.39% dell’Olanda ed il contemporaneo – 15.4% dell’Italia. Chiudono il quadro le borse emergenti, in generale positive, tra le quali brillano la Turchia (+16.1%) ed il Brasile (+15.4%), supportato anche da una valuta in rafforzamento ed oggi vero simbolo di quanto spesso i dati economici negativi e le situazioni congiunturali e politiche difficili ben poco si rispecchino nelle dinamiche di performance dei rispettivi mercati.

Sul ritorno di positività degli indici azionari ha certamente giocato un ruolo chiave il recupero del prezzo del Petrolio, riflesso soprattutto nei risultati dei settori ad esso connessi. Anche a livello merceologico dunque la selettività è stata significativa. Due soli, infatti, i settori molto positivi (Utilities e Telecommunication) mentre in netta sofferenza sono risultati nel trimestre in particolare i comparti Financial ed Healthcare (rispettivamente -7%). Sul fronte obbligazionario Marzo conclude positivamente un trimestre già ben iniziato, offrendo tassi in generale discesa su tutte le scadenze sia in Usa che in area Euro. Proprio qui gli interventi di allentamento monetario messi in campo della BCE hanno giocato un ruolo chiave. L’intero comparto obbligazionario nel suo complesso ne sta beneficiando, ma in prospettiva saranno i corporate bond, in particolare non bancari ed Investment grade, a fruire del maggior sostegno in acquisto con tutte le obbligazioni a “spread” potenzialmente favorite dall’effetto contagio. I risultati trimestrali sono dunque positivi, bene i governativi (+3.44% Usa e +3.89% Germania), i temi Corporate (+2.43% Euro) con High Yield (+4.32%) ed Emergenti (+7.68%) allineati in termini di crescita. Sul lato valute il saldo dei primi tre mesi è facilmente rappresentabile guardando l’andamento del Dollar Index. Il suo deprezzamento (-4.10%) riassume bene le attuali forze in campo.

Le economie più in difficoltà (Euro e Giappone) stanno sicuramente faticando anche nella lotta per avere la valuta più debole e dunque più favorevole ad una ripresa dell’export, leva alternativa di primaria importanza a fronte di una domanda interna ancora debole. Euro/Dollaro chiude a +4.77% apprezzandosi sensibilmente (+7.54%) anche verso la Sterlina. Il mese di Aprile si apre con una conferma sostanziale delle attese positive sui mercati azionari. Il recupero recente delle Borse non viene misurato come un rimbalzo tecnico, ma assume i contorni favorevoli ad una stabilizzazione concreta delle quotazioni dopo un inizio difficile.

Per il MESE DI APRILE privilegiamo il mercato azionario con una esposizione maggiore rispetto al trimestre uscente. A livello di allocazione si evidenzia una maggiore esposizione relativa per il mercato azionario americano che affianca l’area Euro come macro area privilegiata. Migliora l’impostazione dei mercati emergenti all’interno dei quali vengono privilegiati Messico, Indonesia e Sud Africa. A livello di selezione settoriale si confermano le posizioni su Consumi Non Ciclici oltre a Telecommunication ed Utilities. Sulla componente obbligazionaria non si segnalano variazioni di rilievo con la conferma dell’esposizione sulle tematiche a spread. Bilanciata l’esposizione valutaria extra euro.

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