Previdenza complementare: dal rafforzamento del secondo pilastro le risorse per la crescita

Da una profonda analisi del sistema previdenziale italiano emerge che, sebbene il bilancio del sistema pensionistico puro (ovvero quello derivante dalle uscite dello Stato e dalle entrate relative ai contributi versati) si sostenga, la spesa assistenziale – dati alla mano – è eccessiva, spesso fuori controllo e, nel lungo termine, sempre più difficile da sostenere. Dal contenimento degli sprechi relativi alla spesa assistenziale sarebbe quindi possibile trovare risorse per garantire la flessibilità in uscita.

E’ quanto emerso nel corso del Convegno “Il bilancio del sistema previdenziale italiano: scenari per la previdenza complementare”, organizzato da ARCA SGR nel contesto del Salone del Risparmio 2016.

Durante l’incontro sono stati presentati i punti salienti del Terzo Rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano, pubblicato a febbraio dal Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali. Dallo studio si desume che un accorto lavoro di razionalizzazione degli sprechi offrirebbe risorse per rendere più flessibile, già dal 2016, il pensionamento anticipato: un argomento di stretta attualità attorno al quale la politica sta dibattendo con forza. L’operazione, che è studiata anche per offrire maggiori chance alle giovani generazioni in cerca di occupazione, non può essere infatti realizzata senza un’adeguata copertura finanziaria.

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