I mercati devono prestare più attenzione alla Brexit

a cura di Emilio Franco, CFA, Vice Direttore Generale e Responsabile Investimenti UBI Pramerica SGR

Il contesto continua a essere favorevole agli investimenti a rischio, grazie all’accelerazione dell’attività manifatturiera globale, alla tenuta del ciclo in Cina, alle politiche delle Banche Centrali, alla stabilizzazione del dollaro e al rientro delle tensioni su Paesi emergenti, commodity e mercato del credito. Nel contempo, però, permane il problema di un’elevata correlazione tra le asset class, che potrebbe essere affrontato attraverso una maggiore diversificazione (geografica, valutaria, di processo, ecc…).

Rimangono, inoltre, rischi di breve termine non prezzati pienamente dai mercati, su tutti la Brexit. All’interno dell’attuale scenario i rischi di breve termine sono:

  • La Brexit, eventualità che, come accennato, i mercati non scontano pienamente; solo la Sterlina per il momento ha riflesso questi timori. I sondaggi danno un leggero vantaggio per la permanenza nella UE, ma il grado di incertezza resta elevato.
  • La politica monetaria della FED che potrebbe riconsiderare appropriato far ripartire il ciclo di rialzi dei tassi, prima di quanto scontato dai mercati.
  • Il contesto politico dell’area Euro, con la difficile situazione in Grecia, Spagna e Portogallo e, sullo sfondo, la crisi dei migranti che alimenta tendenze populiste e anti Unione Europea.

In questo contesto è opportuno rimanere sottoesposti alla duration sui portafogli obbligazionari ma in maniera contenuta, in quanto l’inflazione rimane molto bassa, la politica delle Banche Centrali molto accomodante e i rischi di breve termine potrebbero innescare fasi di fly to quality, favorendo i Treasury americani e il dollaro. Rimaniamo positivi sulla curva italiana, viste le opportunità che offre in termini di carry trade, anche se lo spread difficilmente potrà tornare sotto i 100pb. Siamo positivi sul mercato del credito, in particolare sull’High Yield dell’Eurozona.

Tra le valute, lo Yen dovrebbe deprezzarsi nei confronti dell’Euro, con la BoJ sotto pressione per essere più accomodante; il Dollaro dovrebbe continuare ad apprezzarsi nel medio periodo anche se nel breve l’obiettivo della Fed è la sua stabilizzazione.

Guardando alle soluzioni di investimento più adatte a questo contesto, continuiamo a essere favorevoli ai piani di accumulo sull’azionario di Eurozona, Italia e Asia Pacifico; siamo convinti che il 2016 possa essere un anno favorevole per le strategie bilanciate, vista la complessità offerta dalla combinazione di ciclo maturo negli Usa e dai rischi di breve termine che potrebbero innescare fasi di alta volatilità; la componente obbligazionaria dei bilanciati in questo caso potrebbe offrire un cuscinetto importante, ad es. avvicinandosi al referendum sulla Brexit attraverso le componenti Dollaro e US Treasury.

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