Ftse Mib: la discesa non è finita. Ma non macano le occasioni

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di Finanzaoperativa.com del 2 giugno 2016

L’indice Ftse Mib si è riportato al di sotto di area 18.000, continuando a mostrare una maggiore debolezza relativa rispetto agli altri listini. Quali sono le sue previsioni nel breve?

Ancora una volta sono le banche a pesare sul nostro listino che ha generato tra martedì e mercoledì due segnali che potrebbero iniziare a far preoccupare anche in ottica di medio termine. Il primo è dato dalla violazione del supporto a 17.900 punti e il secondo l’incrocio al ribasso della media mobile a 50 sedute che al momento passa a 18.025 punti e di quella a 21 giorni che per ora si trova a 17.800. Il prossimo importante test sarà in zona 17.500 e se anche questo livello dovesse essere violato, allora verrebbe meno anche il supporto dinamico di medio termine, ottenuto tracciando una trendline dai minimi di febbraio.
Al di sotto dei 17.500 punti abbiamo un primo target a 17.245 per il Ftse Mib e in seguito a 16.780 punti, per poi spostare lo sguardo sull’area dei 16.500. Nell’ipotesi in cui arrivati intorno all’area dei 17.500 la discesa dovesse rallentare e il Ftse Mib dovesse invertire rotta, avremo un primo target a 17.800 e in seguito la soglia intorno ai 18.000/18.350 punti.
Nel breve mi aspetto solo un piccolo rimbalzo di recupero, ma a questo punto temo che il trend possa essere ribassista ancora per qualche seduta, almeno fino al raggiungimento di area 17.500.

Nel settore bancario Banco Popolare e Banca Popolare di Milano hanno perso pesantemente terreno in attesa dell’aumento di capitale della prima. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Diverse banche d’affari hanno reiterato il buy su Banco Popolare, malgrado l’atteso aumento di capitale. Il titolo si trova a ridosso di un importantissimo supporto statico in area 4,1 euro.
Potrebbe trattarsi di un falso segnale ribassista, anche se ritengo che nonostante la vicinanza dei principali indicatori e oscillatori tecnici alla zona di ipervenduto, il titolo possa accusare un’ulteriore correzione. In quest’ottica i prossimi obiettivi sono al di sotto della soglia dei 4 euro ossia a 3,9 euro e a 3,75 euro in seguito.
Un’eventuale inversione rialzista si potrebbe verificare solo in caso di incrocio al rialzo della media mobile a 21 sedute che al momento transita in area 4,65 euro, con obiettivo a 5,4 euro, dove passa la media mobile a 50 giorni.

Scenario analogo per Banca Popolare di Milano perchè ha violato anch’esso il supporto statico che in questo caso è in area 0,5 euro, già rotto al ribasso lo scorso 23 maggio.
Gli oscillatori e gli indicatori tecnici sono ormai prossimi alla zona di ipervenduto, ma non per questo il titolo dovrebbe aver esaurito la spinta ribassista, soprattutto se si osserva l’incremento dei volumi, superiori alla media sia mensile che trimestrale. Al ribasso il target che potremmo raggiungere nelle prossime sedute sono a 0,45 e a 0,445 euro. Se al contrario la violazione di 0,5 euro dovesse rivelarsi un falso segnale, Banca Popolare di Milano potrebbe beneficiare di un rimbalzo tecnico e tornare prima a 0,52 euro e successivamente a 0,554 euro.

Come valuta il recente andamento di A2A che continua a mostrare una maggiore forza relativa rispetto al mercato? Valuterebbe un acquisto del titolo o è tardi per intervenire in tal senso?

Personalmente entrerei su A2a per il quale il target a mio avviso è a 1,35/1,365 euro. Dal punto di vista tecnico il titolo sta salendo in controtendenza rispetto al mercato e la zona di ipercomprato tecnico dovrebbe essere raggiunta una volta che i corsi approderanno sul target segnalato prima.
A chi volesse posizionarsi su A2a suggerirei di fissare uno stop loss a 1,256 euro, sotto cui il titolo potrebbe ritracciare.

Ci sono dei titoli che vuole segnalarci in questo momento a Piazza Affari?

Segnalo in primis Cerved che è graficamente inserito in un canale ascendente dalla seconda metà di aprile e al momento sta testando in area 7,6 euro una resistenza statica di breve-medio termine. Oltre questo ostacolo il titolo avrà come target la soglia dei 7,85 euro, dove sarà incontrata una nuova resistenza statica. A chi volesse acquistare o fosse già in posizione long, consiglio di fissare uno stop loss a 7,35 euro, dove passa il limite inferiore del canale ascendente di cui parlavo prima.

Mi piace abbastanza Tamburi che continua a salire in controtendenza rispetto al mercato. Dopo aver oltrepassato quota 3,2 euro, il trend ha aumentato il coefficiente angolare positivo e al rialzo i prossimi target sono in area 3,65/3,75 euro, con stop loss da posizionare all’eventuale cedimento di quota 3,4 euro.

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