Bene le manovre Bce, ma ora servono interventi fiscali

di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda

Nell’attesissimo meeting odierno la Bce ha preso nuove ulteriori non ortodosse, controverse (non all’unanimità ma a grandissima maggioranza) e innovative decisioni di politica monetaria espansiva anche superiori alla media delle attese del mercato. L’impatto delle manovre della Bce sono di sostegno per gli asset finanziari e per il ciclo economico che necessita comunque di riforme e interventi fiscali per una ripresa sostenibile. L‘euro dovrebbe subire l’effetto diluitivo delle misure espansive controbilanciato però dai benefici dei flussi in acquisto sugli asset finanziari e nell’economia reale.

1) La Bce ha tagliato tutti i tassi:
– tasso di finanziamento ordinario da 0.05% a 0%: determinerà un minor costo di finanziamento per le banche a parziale compensazione della penalizzazione derivante dall’ulteriore riduzione del tasso sui depositi mostrando sensibilità della Bce per le banche che sono il principale strumento di trasmissione delle sue politiche
– tasso di rifinanziamento straordinario da 0.30% a 0.25%: mantenerrà inalterato lo spread con quello di sconto
– tasso di deposito da -0.30% a -0.40%: indurrà ancora di più le banche a incrementare la concessione del credito al fine di sostenere l’economia.

2) La Bce ha ampliato da 60 a 80 miliardi l’ammontare mensile del suo Asset Purchase Program senza allungarne la scadenza già prevista per il 3/17 (che comunque è minima e già aperta a prolungamenti) ma ampliando il limite esistente per emittente ed emissione dal 33% al 50%: accelererà l’impatto dell’azione orientata ad abbassare i tassi e stimolare la riallocazione del capitale a sostegno delle attività produttive

3) La Bce ha ampliato la lista di asset idonei ad essere acquistati nel APP includendo bond investmeng grade denominati in euro ed emessi da società non bancarie operanti nell’area: faciliterà il raggiungimento dell’obiettivo mensile di 80 miliardi e contribuirà direttamente alla compressione dei tassi sui bond societari riducendo i costi di finanziamento per le società e generando benefici effetti ricchezza sui possessori dei titoli già in circolazione (comprese le banche che li hanno nei book di proprietà). Gli acquisti inizieranno verso la fine di giugno 2016 e prima di allora verranno forniti maggiori dettagli al riguardo

4) La Bce ha fissato quattro nuove operazioni di rifinanziamento di lungo termine quadriennali mirate all’erogazione di prestiti a partire da giugno 2016: faciliteranno in maniera innovativa (addirittura pagandola oggi fino a 0.40%!) la raccolta della bancheper l’erogazione del credito e le aiuteranno le anche a finanziare i primi rimborsi obbligati dei TLTRO di fine 2014 (concessi allora per 4 anni ma con l’obbligo di restituzione da settembre 2016 in caso di mancata crescita dei prestiti netti erogati) con il costo di finanziamento decrescente dal tasso ufficiale (oggi già zero) in base ai prestiti netti nuovi concessi dal 2/16 al 1/18 anche fino al tasso sui depositi (oggi -0.40%). È un meccanismo originale fortemente orientato a trasferire all’economia reale i benefici dei tassi bassiperseguiti dalla Bce e “garantiti” dalla stessa per un lungo periodo. Le banche potranno prendere a prestito fino al 30% di un benchmark dei prestiti che avevano a bilancio al 31/01/16. I rimborso saranno liberi e con cadenza trimestrale a partire dal secondo anno dall’erogazione.
La decisione è stata presa sulla base delle nuove stime dello Staff della Bce riviste al ribasso e alla luce di un’inflazione che resterà negativa nei prossimi mesi.
Lo Staff prevede il pil 2016-7-8 al 1.4-1.7-1.8% (da 1.7-1.9%-x) con inflazione nel triennio a 0.1-1.3-1.6% (da 1.0-1.6%-x).

Draghi ha commentato dicendo che la ripresa nell’area dell’euro sta continuando anche se è fragile e graduale e con rischi al ribasso per dall’economia globale e dalla volatilità dei mercati.

La Bce ritiene che quello che ha fatto in passato sia stato utile, con M3 che continua a crescere soprattutto grazie alle componenti più liquide e un progressivo miglioramento delle condizioni creditizie per imprese e famiglie, e quanto deciso oggi sia sufficiente e idoneo in base alle condizioni correnti ma potrà rivederlo al variare dello scenario.

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