Nuovo incremento della volatilità a giugno

A cura di Marcus Hettinger, Foreign Exchange Analysis, Credit Suisse
L’USD, rispetto a EUR, JPY e GBP, sta evidenziando un andamento ampiamente invariato in rapporto al nostro ultimo aggiornamento mensile, pur avendo registrato ampie oscillazioni di prezzo nel corso del mese. Prevediamo che la volatilità valutaria resterà elevata entrando in giugno per via dei maggiori rischi politici. Con ogni probabilità l’USD rimarrà all’interno di un range rispetto a EUR, JPY, CHF e GBP
Visto il nostro giudizio, secondo cui, con ogni probabilità, la Fed rialzerà i tassi d’interesse solo a settembre, e i prossimi rischi politici e un probabile incremento della volatilità dei tassi di cambio, prevediamo che l’USD resterà all’interno di un range rispetto a EUR, JPY, CHF e GBP. Eurozona, Giappone e Svizzera hanno solide posizioni esterne e pertanto le loro valute verrebbero favorite in fasi di avversione al rischio. Restiamo neutrali sulla GBP per via dell’incertezza sull’esito del referendum nel Regno Unito relativo alla permanenza nell’UE.
Continuiamo a ritenere che il cambio EUR/CHF si attesterà attorno al livello corrente, e la Banca nazionale svizzera è pronta a evitare un’eccessiva solidità del CHF. Negli ultimi mesi il rialzo dei prezzi delle commodity, in particolare del petrolio, ha fornito un aiuto al CAD, e, in misura minore, all’AUD, visto che la Reserve Bank of Australia ha tagliato i tassi il 3 maggio. Prevediamo che entrambe le valute registreranno un consolidamento. Restiamo positivi su NOK e  SEK, oltre la volatilità di breve termine, poiché la valutazione è molto interessante rispetto a EUR e CHF.
Mercati emergenti: focalizzarsi su valutazione e carry Manteniamo le nostra prospettive neutrali complessive per le valute dei mercati emergenti, ma l’incremento dei rischi politici e la maggiore volatilità sono importanti fattori di selezione. In termini di regioni, continuiamo a ritenere che le valute asiatiche registrino un’underperformance rispetto a quelle di America Latina ed Europa, Medio Oriente e Africa, per via del carry più basso, un minor supporto e un indebolimento del CNY. Mentre ZAR e MXN presentano una valutazione molto economica e la TRY offre un carry elevato, i rischi politici nel breve termine (interni per ZAR e TRY, esterni per il MXN) sono elevati. Ciononostante, prevediamo ricavi complessivi positivi oltre le oscillazioni dei prezzi nel breve termine.
Il RUB presenta una solida posizione con l’estero, ma è esposto alle oscillazioni dei prezzi del petrolio. Dal momento che anche la valutazione è interessante e il carry è elevato, con ogni probabilità il RUB farà fronte in modo migliore alla maggiore volatilità nel breve termine rispetto a valute di paesi con un disavanzo esterno.

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