Recupero crediti e mondo del lavoro: se l’azienda è morosa verso i dipendenti

A cura di Advancing Trade

Sono sempre più all’ordine del giorno casi che riportano alla ribalta l’annosa questione delle azioni di recupero del credito avviate da dipendenti nei confronti della propria azienda. Infatti, quando la gestione delle risorse economiche e degli investimenti non è delle migliori, purtroppo a farne maggiormente le spese sono i lavoratori, che lamentano ritardi nell’erogazione degli stipendi, delle liquidazioni e altre difficili situazioni.

Ma non finisce qui: perché, in un’ottica di contenimento dei costi di produzione e di abbassamento del prezzo dei salari, spesso l’azienda può decidere di delocalizzare le attività in paesi dell’Est Europa, rendendo ben più difficile i responsabili per un’azione mirata di recupero crediti.

L’ultimo caso a destare un grande interesse presso i media locali e nazionali è stato quello che ha coinvolto la società bergamasca Agronomia s.c.a.r.l., attiva anche in Puglia attraverso un sito di produzione situato nel cuore della regione del Salento. L’azienda è controllata al 100% da Borsa Italiana, una vera e propria anomalia all’interno del nostro panorama economico, poiché rappresenta l’unica situazione di questo tipo in tutta Italia.

A quanto riferito dal Flai-Cgil di Bergamo e dall’Ufficio Vertenze provinciale, nonostante il consorzio neghi pubblicamente qualunque dubbio sul proprio stato di salute finanziario, alcuni dipendenti non ricevono regolarmente lo stipendio da oltre 8 mesi, mentre ad altri non è stata corrisposta alcuna indennità per assenze dovute a malattia o maternità. Lo stesso discorso vale per i lavoratori già in cassa integrazione.

Dal canto suo Agronomia fa sapere di voler attivare in breve tempo turni domenicali speciali per far fronte al netto aumento degli ordini registrato nell’ultimo periodo, proposta che ha incontrato l’incredulità di sindacati e dipendenti.

Nei confronti del consorzio bergamasco attualmente vertono 11 contenziosi per il recupero crediti, ma le trattative si svolgono molto a rilento. Il tavolo per la conciliazione monocratica indetto dall’Ispettorato del Lavoro è stato infatti boicottato da parte dei rappresentanti di Agronomia, che hanno deciso di non presentarsi all’incontro fra le parti.

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