In Cina delude la bilancia commerciale. Preoccupazioni per le commodity

A cura di Wings Partners Sim

Pechino nel week-end ha comunicato una bilancia commerciale per il mese di aprile pari a 45,56 mld di dollari, contro un’aspettativa di 40 mld. Tuttavia, se ad un primo sguardo il dato sembra positivo quello che desta la maggior preoccupazione, soprattutto per i mercati delle materie prime, è la forte contrazione registrata nei livelli delle importazioni che, nel mese di aprile, hanno riportato un rallentamento su base annua pari al 10,9%, quando le aspettative di mercato erano posizionate per una contrazione più contenuta e pari al 5%. Anche le esportazioni hanno deluso le attese con un dato che ha registrato un rallentamento pari all’1,8% (atteso -0,1%).

Il pericolo più grande è il rischio di una bolla speculativa sul mercato cinese che grazie alle continue iniezioni di liquidità da parte del governo centrale sta generando una forte distorsione sul mercato. Infatti, fa paura pensare che in queste ultime settimane, caratterizzate da un enorme aumento di volumi di trading sul mercato delle materie prime cinesi.

In tutto questo, gli ufficiali governativi cinesi rimangono fermi sulla propria strategia di sostegno all’economia e quindi incoraggiando gli investitori a focalizzare la loro attenzione sul rilascio degli statement governativi invece che sui fondamentali economici, ampliando ancor di più la possibile distorsione sul mercato. C’è da dire che il governo cinese in questi ultimi giorni ha provato a fermare le azioni speculative tramite l’aumento delle fees per il trading e l’accorciamento delle ore di scambi e, tali misure, sembrano avere un riscontro positivo per il momento. Tuttavia, l’unico modo sicuro per Pechino di evitare lo scoppio di una bolla risiede nell’apportare una stretta sul credito, rallentare la crescita della moneta e lasciare al rischio di prezzare gli assets in maniera appropriata.

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