Comgest: “Azionario Usa, vecchie paure e nuove speranze”

di Christophe Nagy, gestore del fondo Comgest Growth America

Dopo un brusco inizio d’anno a livello globale, l’azionario USA ha vissuto una stabilizzazione nel corso del mese di febbraio. Le preoccupazioni che hanno dominato l’attenzione degli investitori a inizio anno – in particolare riguardo alla politica monetaria, alla Cina e alla crescita globale – non si sono dissipate, ma gli investitori sembrano essere venuti a patti con esse e le valutazioni ora prezzano questa insicurezza.

In particolare: Qualcomm (società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni senza fili) ha guadagnato il 13,1%, ottenendo finalmente la sua giornata di sole dopo un lungo periodo difficile. Pensiamo che la società sia posizionata meglio rispetto a quanto scontato dal mercato ma c’è ancora del lavoro da fare affinché essa torni alla sua precedente posizione di leader. United Technologies ha vissuto un rimbalzo nella seconda parte di febbraio, dopo che Honeywell ha affermato di tentare di acquistarne la maggior parte.

Dopo un mese di gennaio relativamente attivo dal punto di vista degli scambi, non abbiamo aggiunto alcun nuovo nome al portafoglio durante il mese di febbraio e abbiamo solo in piccola parte rinforzato numerose posizioni già esistenti. Abbiamo venduto la quota in portafoglio di National Oilwell e rifinito diverse altre posizioni più piccole. Gli earning per share delle società presenti in portafoglio dovrebbero aumentare dell’8,9% nel corso del prossimo anno (a fronte di un previsto 5% per l’indice S&P 500). Il multiplo degli utili del fondo è 19.9x contro 15.8x dell’indice, che riflette una maggiore visibilità e un posizionamento maggiormente competitivo, una crescita più alta e migliori rendimenti. I titoli statunitensi sembrano essere giustamente prezzati ma, considerata la recente volatilità del mercato, non saremmo sorpresi di veder continuare l’attuale contesto difficile per i rendimenti. A più lungo termine, continuiamo a cercare società in grado di aumentare gli utili e il flusso di cassa; con rendimenti relativamente contenuti che deriveranno facilmente da una rivalutazione, ci aspettiamo rendimenti annuali compounded a 3-5 anni sostanzialmente in linea con la crescita degli utili.

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