Il dividendo rimane una delle poche occasioni rimaste per avere un flusso reddituale interessante, pur scontando la volatilità degli investimenti azionari? FinanzaOperativa ne ha parlato con Ben Lofthuse, gestore del fondo Henderson Global Equity Income. Si tratta di un gande esperto del comparto, con un’esperienza sul campo di oltre 17 anni e un track record che parla da solo: su un orizzonte di cinque anni rolling, il 70% delle volte i suoi fondi si sono piazzati nel primo quartile della classifica di comparto.
“Su un orizzonte di 20 anni l’indice Msci World High dividend ha registrato una performance del 437%, contro il 268% dell’indice generale – spiega il gestore di Henderson – Guardando ai rendimenti, vedo che ora l’Msci World ha uno yield del 2,8% contro una media storica dal 1988 del 2,22%: nessun altro investimento obbligazionario governativo, Treasury, Gilt, Bund, e corporate con merito di credito investment può vantare una simile performance”.
Inoltre il comparto delle azioni a dividendo sta vivendo un momento molto interessante: dal 2010 l’indice Henderson Global Dividend segna un rialzo del 58%, inoltre tutte le aree geografiche registrano nel 2015 un aumento importante dei dividendi, dal +19% del Giappone al +13% degli Emergenti, dal +10% degli Usa al +7,7% dell’Europa. Tra il 2010 e il 2015, poi, i settori che più hanno incrementato le cedole sono stati il tecnologico (+18%), i finanziari (+12%) e l’healthcare (+8%), mentre le telecom hanno segnato solo un +1% e le utility le hanno tagliate del 4 per cento.
Ma dove sono le migliori opportunità per l’anno in corso? “Essenzialmente dove i free cash flow sono importanti e possono sostenere i flussi cedolari – spiega Lofthuse – Tecnologia, healthcare e telecom sono in questo senso i settori cui attingere, mentre rimarrei lontano da utility ed energy. Bhp Billiton e Repsol sono due società che hanno tagliato le cedole, Rwe ha addirittura sospeso il dividendo, mentre Ing e Bnp Paribas lo hanno incrementato in maniera importante”. Del resto quest’anno le attese sono di 1,17 trilioni di dollari di dividendi in tutto il mondo, l’1,6% in più rispetto allo scorso anno: crescita ridotta soprattutto a causa delle difficoltà di un settore come l’energy storicamente generoso con gli azionisti. M.M.