Mercati Emergenti di nuovo appetibili

A cura di WisdomTree Europe

Per usare un eufemismo, le asset allocation sui mercati emergenti hanno attraversato un periodo difficile nel 2015 e negli ultimi anni in generale. Nonostante le considerevoli pressioni sull’asset class non riteniamo che questo sia un motivo sufficiente per abbandonare la nave. A nostro avviso, l’ondata di vendite del 2015 rappresenta un’opportunità per riprendere il controllo sulle proprie allocazioni, piuttosto che restare bloccati su una regione che ha sottoperformato.

Agli inizi del 2015, i mercati emergenti hanno riportato un forte rimbalzo dopo il sell-off delle commodity. Ciò ha rafforzato la fiducia sui mercati emergenti che hanno chiuso il mese di aprile al picco per l’indice MSCI Emerging Markets. Tuttavia, dall’aprile 2015, i titoli azionari dei Paesi emergenti sono scesi di circa il 22%.

Come già accennato, non pensiamo sia arrivato il momento di fuggire. Siamo in realtà convinti che i mercati emergenti presentino ancora allettanti opportunità value e che esista un modo interessante di catturarle: il tax-loss harvesting (cioè la vendita dei titoli in perdita per compensare un debito sulle plusvalenze) sul DEM, il WisdomTree Emerging Markets Equity Income UCITS ETF (pensato per replicare la performance del WisdomTree Emerging Markets Equity Income Index). Consideriamo la volatilità dei mercati come un’opportunità per essere più tattici. Quando si verificano corposi  movimenti discendenti – come nell’attuale contesto del segmento azionario emergente – riteniamo ragionevole ruotare le strategie e contemporaneamente contabilizzare una perdita.

Poiché il DEM replica l’indice WisdomTree Emerging Markets Equity Income Index fin dal lancio avvenuto il 16 giugno 2007, vale la pena notare che questo Indice ha ricercato opportunità sul fronte delle valorizzazioni con cadenza annua, prendendo i titoli EM che rientrano nel 30% che paga i dividendi più alti e ponderandoli in base ai dividendi cash distribuiti annualmente. Al momento, l’Indice mostra un dividend yield trailing a 12 mesi pari al 6,33% e un rapporto prezzo utili (P/E) di 11,04x.

Il DEM ha dato prova di grande reattività agli ultimi movimenti del prezzo del petrolio e ciò appare sensato, considerando la notevole esposizione del Fondo su commodity nelle società del settore energia e dei materiali.

Negli ultimi anni, il DEM ha certamente dovuto affrontare dei venti contrari a causa dell’esposizione alla Cina e al settore energia. Ma il track record di lungo periodo che ne evidenzia il focus sui titoli ad alto dividendo dei mercati emergenti si è dimostrato una strategia vincente.

 

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