Europei 2016, le migliori occazioni sull’azionario tra i possibili vincitori

Alla vigilia degli Europei 2016 di calcio in Francia, Schroders analizza le opportunità di investimento più interessanti sui listini azionari dei Paesi favoriti per la vittoria finale. In qualità di gestori di fondi focalizzati sull’azionario europeo, Martin Skanberg (gestore di Schroder ISF EURO Equity) e Nicholette MacDonald-Brown (co-gestore di Schroder ISF Italian Equity) si concentrano sulle opportunità specifiche legate ai singoli titoli: non importa dove è basata un’azienda, ciò che conta è trovare quei titoli che sono valutati in modo erroneo dal mercato. Lo scenario macroeconomico va tenuto in considerazione, ma è possibile trovare opportunità interessanti quasi ovunque. Quella europea è un’economia aperta e le tipologie di imprese in cui investe Schroders spesso operano non solo nei loro Paesi d’origine ma in tutto il continente e anche nel resto del mondo.

FRANCIA (probabilità di vincere Euro 2016: 3/1) – opportunità nel comparto aerospaziale

La Francia ha superato la crisi finanziaria globale e quella del debito sovrano meglio di molti altri Stati europei, ma la crescita ha faticato a decollare negli ultimi anni. Il mercato azionario francese include un’ampia gamma di comparti, sia domestici che orientati all’export. Vediamo opportunità nel settore aerospaziale e della difesa, in parte per via dei trend di viaggio, ma soprattutto per il potenziale di rinnovamento del comparto. Le imprese che hanno riscontrato problemi in passato e che hanno intrapreso da sole misure per risolverli sono quelle che offrono le opportunità più interessanti. Questi casi di auto-ristrutturazione sono per natura legati in modo specifico al titolo azionario e per questo possono essere scovati potenzialmente in qualsiasi settore e qualsiasi Paese.

GERMANIA (4/1) – oltre l’export c’è di più

La Germania è nota per la bravura calcistica della nazionale, così come per la solidità delle sue esportazioni. L’industria dell’automotive è forse l’esempio più ovvio, anche perché attualmente sta ricevendo una forte domanda. Le esportazioni tedesche di automobili hanno totalizzato 152,7 miliardi di dollari nel 2015, rappresentando il 22,7% del totale globale. A nostro avviso, il modo migliore per trarre vantaggio dalla forte domanda di automobili è puntare sulla catena dei fornitori. I fornitori, in Germania ma anche altrove, sono in prima linea in termini di innovazione tecnologica, legata ad esempio alla sicurezza.

In Germania vediamo anche opportunità focalizzate sul mercato interno, come ad esempio il segmento dell’immobiliare residenziale. Il contesto di bassi rendimenti ha favorito l’attrattività di questo settore, ma contribuiscono anche fattori come i salari più alti e l’aumento della popolazione. Anche le operazioni di M&A hanno attirato la nostra attenzione, grazie alla frammentazione regionale del settore.

SPAGNA (5/1) – la ripresa dei consumi

Il successo sui campi da calcio è stato uno dei pochi vanti per la Spagna dalla crisi finanziaria globale. L’elevata disoccupazione, i timori legati al debito sovrano e lo sviluppo immobiliare speculativo sono stati tra i fattori che hanno pesato maggiormente sull’economia. Di recente, questo quadro è cambiato notevolmente e la Spagna è stata tra le economie a crescere in modo più rapido nel 2015, con il Pil cresciuto del 3,2%. Le elezioni inconcludenti dell’anno scorso non hanno ostacolato la ripresa economica del Paese. Il settore dei consumi si sta riprendendo in modo solido, come dimostrato dalla forte domanda di nuove automobili (le immatricolazioni sono salite del 10,3% a/a tra gennaio e aprile 2016).

Tuttavia, un contesto economico benevolo non si traduce necessariamente in opportunità per gli investitori azionari. L’Ibex 35 è dominato dai bancari e noi nutriamo timori sulla capitalizzazione degli istituti di credito maggiori. Approfittare della ripresa spagnola non significa necessariamente puntare su imprese spagnole. Il recupero dei consumi iberici può essere sfruttato tramite investimenti in imprese che operano nel Paese, come alcune aziende tedesche di componenti di automobili o gli hotelier francesi.

REGNO UNITO (Inghilterra 8/1, Galles 66/1, Irlanda del Nord 250/1) – il peso delle materie prime

Il Regno Unito è ben rappresentato agli Europei, visto che è rimasta fuori solo la nazionale scozzese. Il punto è che oltre il 70% delle entrate delle large-cap del Ftse 100 proviene dall’estero. La composizione dell’indice infatti lo rende più esposto ai trend dei prezzi delle commodity globali piuttosto che a fattori legati allo stato di salute dell’economia domestica britannica. L’Oil&Gas costituisce il 13,1% dell’indice e le risorse di base un altro 5,7%. Il mid-cap Ftse 250 è spesso visto come più rappresentativo dell’economia del Regno Unito, con il 52% delle entrate di provenienza interna.

BELGIO (11/1) – sul mercato c’è fermento…

Stando agli allibratori, la nazionale del Belgio potrebbe trovarsi a competere con i giganti d’Europa. Lo stesso non si può dire per il mercato azionario belga, relativamente piccolo. I 20 titoli che compongono l’indice principale, il Bel 20, insieme hanno 368 miliardi di euro di capitalizzazione, rispetto ai 1.207 miliardi di euro del Cac-40 della Francia. Tuttavia, figurano alcune multinazionali ben note, come Anheuser-Busch inBev che si sta ingrandendo grazie all’acquisizione di SABMiller.

ITALIA (18/1) – la tecnologia crea opportunità

Il mercato italiano, così come quello spagnolo, ha sottoperformato notevolmente rispetto ai concorrenti del Nord-Europa negli ultimi mesi e offre alcune opportunità interessanti. Anche in questo caso le banche costituiscono un’ampia fetta dell’indice italiano. Gli elevati livelli di NPL hanno destato timori quest’anno, anche se notiamo che il processo di riforme è in corso. Alcune banche sono ben capitalizzate e appaiono attraenti.

L’innovazione tecnologica non viene generalmente associata all’Italia, ma qui ci sono diverse imprese che stanno utilizzando la tecnologia per raggiungere nuovi clienti. Il gruppo di beni di lusso Yook Net-a-Porter, una piattaforma di e-commerce di abbigliamento e accessori di design, ne è un esempio. Un’altra piattaforma bancaria e di investimento online è FinecoBank. Entrambe forniscono servizi innovativi per i consumatori propensi a risparmiare e a comprare online.

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