Il fondo azionario Europa di Ssga che sconfigge la volatilità

Un fondo azionario europeo con gestione della volatilità. È quello che propone dal 2010 State Street Global Advisors con risultati decisamente interessanti. Una performance di oltre il 70% a partire dal 2012 e di circa il 90% dall’avvio. FINANZA OPERATIVA ne ha parlato con Frédéric Jamet, Head of Investments di SSGA France. “Siamo convinti che non ci siano porti sicuri ed esenti da rischi in giro per il mondo. Siamo in una situazione in cui dobbiamo comunque navigare tra i risk asset. Anche perché ormai qualunque asset è rischioso… Inoltre la correlazione tra le asset class si mantiene ormai elevata visto che viviamo ormai in un mondo globalizzato, quindi l’unico modo per cercare di tenere sotto controllo i rischi in un investimento azionario è gestire la volatilità dei titoli sottostanti”.
In quale modo ci riuscite?
Essenzialmente puntando sulle azioni meno volatili e procedendo a ottimizzazioni di portafoglio. In pratica utilizzando strategie smart beta applicate ai fondi. Le teorie economiche spiegano come a maggiori rischi corrispondano maggiori rendimenti, ma questo non sempre è vero: le azioni a bassa volatilità, ad esempio, presentano questa anomalia per cui ottengono rendimenti più elevati pur con una volatilità più contenuta rispetto agli indici generali.
Un’anomalia che può durare ancora?
A nostro parere sì, la struttura dei mercati e alcuni classici bias comportamentali lo confermano: puntare su questi titoli permette di migliorare il profilo di rendimento/rischio dell’investimento azionario.
Come funziona il vostro processo di investimento?
Il nostro universo di investimento è l’Msci Europe, ma abbiamo un fondo simile che ha come base l’Msci World. Il nostro approccio è sistematico e va a ponderare i vari rischi che derivano da ogni azione (size, Paese, settore, ecc.) e a selezionare quindi un centinaio di titoli che successivamente passano attraverso un processo di ottimizzazione attraverso modelli multi fattoriali. L’obiettivo è quello di minimizzare il rischio del portafoglio e riuscire ad abbattere la volatilità del 20-30% rispetto a quella dell’indice di riferimento nel medio-lungo termine.
E la revisione del processo?
Ribilanciamo il portafoglio su base trimestrale. Questo ci permette da una parte di mantenere il profilo di bassa volatilità del fondo e dall’altra di avere bassi costi di transazione e di conseguenza costi limitati di gestione del fondo.
I dati Morningstar danno ragione a Jamet. La deviazione standard del fondo, negli ultimi tre anni, è pari al 10,7% annualizzato, con uno Sharpe ratio di 1,13. Il fondo si dimostra meno volatile del paniere di riferimento, con un Beta di 0,74 mentre l’alpha estratto dal mercato è pari a 6,56. Non per nulla Morningstar assegna il rating più alto di 5 stelle. Con spese correnti calcolate in un 1%; L’Isin per la versione retail è: LU0456116986.  M.M.

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