Qual è il migliore investimento nel lungo termine?

A cura di Yuchen Xia, Portfolio Manager in MoneyFarm
Maggiore è il rischio maggiore sarà il rendimento ottenibile, quindi più elevato sarà il peso dell’azionario nel portafoglio, più sostanzioso potrebbe essere il rendimento; o ancora i rendimenti ottenibili nel lungo termine con un asset allocation rischiosa sono più alti di quelli dati da una asset allocation meno rischiosa. Ma questi assunti sono sempre validi?
Prima di tutto si deve ricordare che maggiore è il rischio, maggiore può essere ovviamente la perdita (non solo il potenziale rendimento).  Secondariamente non è detto che le azioni siano l’unico investimento di lungo termine in grado di riservare buoni rendimenti. Certo, il risk premium dell’azionario (ossia il maggiore rendimento dato un investimento sull’azionario rispetto ad un altro su prodotti risk-free come ad esempio le obbligazioni governative a breve termine), offre agli investitori la prospettiva di maggiori ritorni per “compensare” il rischio insito in tale investimento, più rischioso e volatile di quello in obbligazioni governative. E come dimostrano i dati storici, spesso l’investimento azionario riserva rendimenti più alti.
Il grafico sottostante (Figura 1) compara i rendimenti delle principali asset class del mercato americano tra i 1928 e il 2015, ossia un periodo che comprende i grandi boom e le storiche fasi di depressione.

Rendimento annualizzato  
S&P 500
 
T.Bill (3 Mesi)
 
T.Bond (10 anni)
1928-2015 9.50% 3.45% 4.96%
1966-2015 9.61% 4.92% 6.71%
2006-2015 7.25% 1.14% 4.71%

Figura 1 Rendimento annualizzato delle diverse asset class
I rendimenti complessivi, considerando anche gli effetti dei diversi cicli economici dei mercati finanziari americani, dimostrano come nel lungo termine lo S&P 500 (indice relativo ai principali titoli azionari americani) abbia generato rendimenti più alti rispetto agli US Treasury Bond (i titoli governativi emessi dai governi federali americani) e i cash investment (i T Bill).
Tutto è relativo. Tra i diversi Paesi vi sono delle normali differenze in merito ai rendimenti dell’azionario e dell’obbligazionario. Diversi studi sul comparto azionario sono basati su dati a partire dall’inizio del Ventesimo secolo quando erano gli Stati Uniti a guidare le performance globali, data la loro forte influenza sull’economia globale. Gli investitori poi, nei primi anni del Novecento, hanno scelto il mercato tedesco come destinazione per gli investimenti di lungo termine, andati poi in fumo, negli anni Venti, a causa dall’iperinflazione e della Prima Guerra Mondiale. Se avessero optato per il Regno Unito avrebbero avuto ritorni nettamente diversi da quelli dei mercati americani, ma in generale, come dimostrato da diverse ricerche della London Business School, diversi mercati azionari sviluppati, come anche quello americano, hanno sofferto, nel corso dello scorso secolo, lunghi periodi caratterizzati da rendimenti reali negativi.
È importante valutare inoltre se il risk premium delle azioni è stato realmente pagato o meno. Il grafico sottostante (Figura 2) mette a confronto il rendimento complessivo (inclusi dividendi e cedole) ottenuto negli ultimi venti anni dal comparto azionario, obbligazionario (un mix di obbligazioni societarie e governative con diversa durata) e dalle materie prime.  Si evince che, nonostante il recupero dell’azionario nel 2009, complessivamente le obbligazioni sono l’asset che nel lungo termine ha performato meglio.
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Figura 2 Rendimento annuale
Tale grafico si presta chiaramente a diverse analisi e spunti di riflessione, ma di sicuro ricopre un arco di tempo che ha visto il susseguirsi di importanti fasi di mercato, così come la crisi finanziaria del 2008, e il successivo recupero.
Mai mettere le uova in unico paniere. Diventa chiaro a questo punto che l’azionario non è necessariamente il migliore asset per investimenti di lungo termine e che gli investitori devono sempre tenere a mente non solo il peso dei potenziali guadagni, ma anche delle possibili perdite.
È importante fare considerazioni come il costo iniziale, la diversificazione dell’investimento in diverse asset class e non ragionare solo in termini di rendimenti. Nel lungo termine, una strategia adeguata e un portafoglio ben diversificato, risultano essere di gran lunga più efficaci di un investimento in una sola asset class.

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