Cushman & Wakefield: i consumi trainano i centri commeriali

La ripresa dei consumi nel Vecchio continente sta ridando lustro al business dei centri commerciali e, pertanto, al comparto immobiliare ad esso legato. Lo conferma l’ultimo European Shopping Centre Development Report di Cushman & Wakefield, che prevede un incremento di 9,1 milioni di metri quadrati di immobili commerciali per l’Europa tra questo e il prossimo anno.

Consumi in aumento

Che in Europa la ripresa dei consumi sia una realtà in atto pare ormai divenuto un fatto condiviso, almeno considerando i trend di mercato che risultano da dati di diversa provenienza. I quali, comunque, raramente vanno a eviscerare le situazioni di vera crisi che ancora esistono presso larghe fette di popolazione, le cui difficoltà si disperdono tuttavia tra i calcoli dei valori medi.
Secondo l’ultimo Barometro Cashless a cura dell’Osservatorio CartaSi, le spese (si considerano solo quelle pagate con carta di credito) per lo shopping in Italia sono aumentate dell’8,3% annuo a gennaio 2016, con un +20% per la categoria accessori, un +2,8% per le calzature, un +7,1% per l’abbigliamento.

Per il True Luxury Global Consumer Insight di Fondazione Altagamma il mercato globale del lusso varrà, nel 2022, ben 290 milioni di euro più dell’attuale, raggiungendo i 1.100 miliardi di euro, con un numero di acquirenti che salirà da 400 milioni del 2014 a 480 milioni.

Nessuna meraviglia, viste queste proiezioni, che in Europa il mercato degli shopping center sia visto in crescita, di pari passo. Secondo Cushman & Wakefield, ad esempio, in due anni le superfici commerciali in Europa aumenteranno di 9,1 milioni di metri quadrati. Anche se bisogna tenere conto che questa ripresa viene dopo il calo annuo del 15,8% di spazi per lo shopping verificatosi nel 2015, con soli 4,6 milioni di metri quadri di nuove aperture.

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