Mio figlio? Ecco come lo preparo al futuro previdenziale

Quando si parla di educazione alla previdenza anche i genitori più accorti spesso non sono (o non si sentono) sufficientemente preparati.

Se, infatti, a restringere il panorama delle possibili scelte influisce la scarsa dimestichezza (tipicamente italiana) con concetti e strumenti economico-finanziari, è anche vero che le difficoltà economiche affrontate in questi anni dalle famiglie, la crisi nel mercato del lavoro e le previsioni di ripresa che si sono di volta in volta “raffreddate”, hanno limitato l‘orizzonte temporale di riferimento delle famiglie e frenato la possibilità, per queste ultime, di cogliere le opportunità offerte dal sistema della previdenza complementare.

Ma anche in un contesto così complicato, non v’è dubbio che i figli restino al centro delle scelte di risparmio delle famiglie; tuttavia, in luogo del tradizionale “libretto di risparmio”, che ha accompagnato il graduale percorso di maturazione delle generazioni passate e rappresentato un importante strumento per l’educazione al risparmio, tendono oggi ad affermarsi modalità più “impattanti”, ma forse con risvolti educativi non così ampi. I figli, infatti, vengono tuttora supportati con sussidi economici in “snodi cruciali” della vita, ma per lo più quando sono già in età adulta: per conseguire la patente, per iscriversi all’università o per accendere il mutuo della prima casa.

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