Oro e minerari rimangono asset da tenere in portafoglio

A cura di Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management
Il mio primo pensiero post-Brexit è corso alle protezioni che avevamo approntato nei nostri portafogli per verificare se stavano funzionando. L’oro volava, i TIPS inglesi strappavano al rialzo sulle aspettative d’inflazione, yen, dollaro e in minor misura l’euro si rivalutavano contro la sterlina ( quindi coloro che erano corti di sterlina contro le altre valute guadagnavano) mentre la speculazione si accaniva sui finanziari, che non  amo particolarmente.
Diciamo quindi che, nel primo giorno di schianto dei mercati, i portafogli hanno retto bene il colpo. Qualche problema in più lo hanno avuto il lunedì successivo, quando c’è stata un’altra fiammata al ribasso nella quale è stato venduto di tutto  (seppur con intensità inferiore ) senza alcuna logica.
Dopo i primi due giorni sono cominciate le manovre di assestamento , meno aggressive, ma comunque importanti, basate su tutta una serie di congetture, ipotesi, rumors.
Se la logica non ha definitivamente abbandonato questo mondo, quello che possiamo aspettarci è una negoziazione intelligente da parte dei due attori in causa, come quella messa in scena da due sposche decidono di separarsi perché non ormai non si sopportano più. Anche se, come in questi casi,  il dente avvelenato lo ha sempre chi viene lasciato , e quindi nelle prime fasi, tende ad essere poco conciliante.Poi tuttavia, ripensandoci, si capisce come la guerra non convenga a nessuno. C’è chi parla di accordo alla norvegese, chi ipotizza che il risultato del referendum non venga ratificato, o addirittura chi prevede scenari dove Scozia e Londra escano dallo UK e aderiscano all’Europa.
Insomma, se pensavamo che il risultato del referendum contribuisse a togliere un po’ di incertezza ci sbagliavamo di grosso. Ovviamente gli investitori sono terrorizzati, tutti chiedono strumenti liquidi ( poichè facilmente vendibili in caso di bisogno) brevi ( scadenze massimo 1 anno) e con rendimento …Praticamente i fondi monetari di una volta. Peccato che siano in questo momento una razza estinta.
Credo tuttavia che un possibile surrogato di questa forma d’investimento, come in tempo di guerra fu l’orzo per il caffè , possa essere rappresentato dalle obbligazioni investment grade asiatiche in valuta forte. In Asia infatti ci sono delle ottime aziende che pagano interessi attivi sulle loro emissioni , pur avendo cash flow prevedibili e stabili e business consolidati.
Poiché ormai in Europa siamo talmente abituati a pensare che le aziende sane siano quelle a yield zero o negativi e quelle che pagano interesse sono sull’orlo del fallimento,  siamo portati a pensare che sia così in tutto il mondo. Al contrario, si possono trovare sul mercato degli ottimi fondi che investono in obbligazioni asiatiche, con gestori asiatici ( quindi esperti conoscitori del modus operandi) con valuta euro coperta.
Infine, vorrei dire ancora due parole su oro e gold miners, miei cavalli di battaglia da tempi non sospetti (e che tante critiche mi erano costate in passato), mentre  adesso invece tutti mi chiedono se sia ancora opportuno investirci. Ritengo che avere zero esposizione non sia corretto, quindi coloro che ancora non lo hanno fatto, sono sempre in tempo ad inserire questi asset in portafoglio. L’oro è chiaramente in una situazione di trend rialzista e il canale è molto evidente.
Allo stesso modo, si trovano le azioni delle società minerarie, il cui indice ( GDX:US) sta flirtando con delle importanti resistenze di lungo periodo in area 30-31 dollari , a dimostrazione che in questo momento c’è moltissimo interesse su questo settore, che viene supportato anche dai fondamentali, visto che a parità di prezzo del metallo giallo estratto on deposito, producono maggiori utili rispetto al passato. Qualora ci fosse una rottura di questa resistenza, con volumi e forza, potrebbe aprirsi un autostrada al rialzo. Attenzione però a non esagerare con i pesi:  massimo 10 % su oro o 5% su gold miners, monitorando sempre i livelli di entrata  e con l’ulteriore avvertenza di sfruttare le prese di beneficio per comprare e gli strappi eccessivi per ridurre . Oltre che di mantenere un occhio vigile anche in relazione ad eventuali  rotture del canale rialzista, che potrebbe generare vendite consistenti per coloro che guardano solo all’aspetto di analisi tecnica.
Per il resto speriamo che luglio non sia troppo caldo …

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