Unrae: ad aprile +44% per i veicoli industriali

Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, elaborate sui dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il mercato dei veicoli con massa totale a terra superiore a 3,5 t denuncia un incremento del 44% nel mese di aprile rispetto allo stesso mese dello scorso anno (1.730 unità contro 1.201).
Il cumulato del I° quadrimestre di quest’anno indica un incremento delle immatricolazioni del 33,9% rispetto ai primi quattro mesi del 2015, passando da 5.004 a 6.701 veicoli.
Per i veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 t, l’aumento registrato nell’aprile 2016 è stato pari al 55,7% sull’aprile 2015 (1.370 unità su 880), mentre il cumulato dei primi quattro mesi è passato da 3.872 a 5.304 veicoli, con un incremento del 37% sullo stesso periodo del 2015.
“I dati che vediamo – commenta il Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, Franco Fenoglio – ci dicono che il mercato continua a tenere ritmi di tutto rispetto.
Le informazioni che il mercato ci manda debbono indurci a tenere sempre alta l’attenzione sulle ragioni che ci impongono cautela, di fronte al perdurare della mancanza di soluzioni strutturali intese a favorire il rilancio dell’autotrasporto italiano, attraverso il sicuro recupero da parte delle aziende di quote crescenti di trasporto sia in Italia sia nei traffici da e per il nostro Paese”.
La pratica del cabotaggio, affrontata diversamente nei diversi Paesi dell’Unione Europea, sulla quale si innesta l’azione di dumping sociale operata attraverso il distacco degli autisti, crea confusione e aumenta il clima di concorrenza sleale nel quale sono costretti ad operare gli autotrasportatori italiani.
Il risultato è che l’autotrasporto italiano – pur di fronte ad un aumento della domanda di trasporto – ha perso quote crescenti di traffico internazionale, mentre nel traffico interno è assediato da un cabotaggio aggressivo e troppo spesso non rispettoso delle norme che disciplinano i tempi di lavoro, e quindi della sicurezza, quando non della stessa tutela ambientale.
Mentre il Commissario ai Trasporti dell’Unione Europea, Violeta Bulc, in occasione della recente Conferenza Internazionale dei Trasporti tenutasi a Bruxelles, ha riconosciuto che la situazione attuale del cabotaggio è molto confusa e le regole relative risultano inapplicabili, ogni Paese membro dell’Unione Europea tenta soluzioni unilaterali per risolvere il problema. La Francia e la Germania hanno stabilito che gli autisti stranieri che lavorano sui loro territori debbono percepire lo stesso salario minimo degli autisti nazionali, mentre il Belgio ha emesso recentemente una sentenza durissima contro un’azienda che utilizzava autisti cittadini di Bulgaria e Slovacchia, ritenendo il dumping sociale nell’autotrasporto una vera e propria attività criminale.

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