High Yield, il settore non è ancora a fine ciclo: la view di Henderson

A cura di Tom Ross, co-manager del fondo Henderson Horizon Euro High Yield Bond
I recenti interventi della banca centrale hanno prodotto un impatto molto positivo sui mercati del credito, e in generale sugli strumenti più esposti al rischio. Tenendo conto dei fattori tecnici favorevoli all’high yield europeo, la recente ripresa potrebbe proseguire ancora per un po’, nonostante ci sia qualche segnale di rallentamento.
La nostra valutazione fondamentale sul credito europeo non è cambiata molto: i tassi di insolvenza sono bassi e resteranno tali, le condizioni di rifinanziamento non sono difficili e in genere il settore corporate non sembra ancora entrato in una fase di fine ciclo come negli Stati Uniti. Il grafico seguente illustra come vengono usati i proventi delle emissioni di titoli high yield in Europa.
Fig. 1: High Yield Europa: utilizzo dei proventi

hff-hy1Il grafico evidenza che le emissioni di obbligazioni per attività in genere poco favorevoli agli obbligazionisti, come fusioni e acquisizioni, sono su livelli moderati e recentemente c’è stato un rallentamento delle emissioni. L’offerta relativamente contenuta, abbinata all’aumento della domanda da parte degli investitori, rappresenta un fattore positivo.

Le valutazioni restano interessanti: il yield-to-worst dell’high yield in Europa è del 5,1%, circa 400 basis point in più rispetto al rendimento dell’investment grade europeo, in netto contrasto coi rendimenti tra stabili e negativi dei titoli sovrani europei a breve scadenza.
Tuttavia continuiamo ad adottare un approccio prudente, nella consapevolezza che persistono molti dei fattori esterni negativi che hanno messo in difficoltà il mercato all’inizio dell’anno: la tendenza del petrolio e delle materie prime resta incerta, la crescita globale sotto tono e i rischi geopolitici non mancano, soprattutto in vista del referendum sull’UE nel Regno Unito. Inoltre non ci dimentichiamo dei rischi per il segmento high yield europeo derivanti dalla debolezza del settore energia negli Stati Uniti (che influenza anche il mercato high yield statunitense in genere). A questo punto crediamo che la fase di ripresa stia rallentando, ed è meglio non rincorrerla, soprattutto se consideriamo che in genere i mesi estivi tendono ad essere più volatili per l’high yield (v. fig.2).
Fig 2: Rendimenti mensili medi del mercato investment grade e high yield in Europa (Gen.1996 – Dic. 2015)
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