Le conseguenze della decisione della BoE sui tassi non saranno indolori

Di Anthony Doyle, Investment Director del team Retail Fixed Interest di M&G Investments

La decisione di ieri del Comitato di Politica Monetaria della Banca d’Inghilterra di tenere i tassi di interesse fermi allo 0,5% (attuale minimo storico) è stata una sorpresa per il mercato, che stimava una probabilità dell’83% sul taglio dei tassi allo 0,25%. La decisione di rimanere in attesa questo mese è stata probabilmente guidata dal desiderio dell’istituto di vedere i primi dati economici dopo il risultato del referendum. A nostro avviso, è probabile il Comitato tagli il Bank Rate ad agosto, di pari passo con la pubblicazione del rapporto trimestrale sull’inflazione, che includerà previsioni rivedute per la crescita del Regno Unito e sull’inflazione, permettendo alla Bank of England di utilizzare queste informazioni per comunicare al mercato le ragioni per cui ha deciso di agire.

Come conseguenza dell’incertezza economica generata dalla decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea, ci aspettiamo una contrazione degli investimenti da parte delle imprese e dei consumi delle famiglie. Il mercato del lavoro britannico sarà negativamente influenzato e ci aspettiamo che il tasso di disoccupazione aumenti con il rallentare dell’economia, che potenzialmente entrerà in recessione. Come risultato, ci aspettiamo anche che l’istituto centrale inglese allenti la politica monetaria come parte di un pacchetto di misure finalizzato a sostenere la crescita economica e a supportare la stabilità finanziaria (come, ad esempio, l’abbassamento dei requisiti di capitale imposti alle banche UK annunciato il 5 luglio ed ulteriori misure prudenziali macro). Questa volta, la BoE potrebbe concludere anche acquisti di obbligazioni societarie all’interno di un più ampio programma di allentamento quantitativo.

Guardando al futuro, la BoE dovrà affrontare una sfida politica enorme. Se il Comitato deciderà di agire ad agosto, sarà piuttosto insolito vedere una Banca Centrale inflation-targeting tagliare i tassi di interesse a fronte di un’inflazione più alta. Ci aspettiamo, quindi, una sterlina sotto ulteriore pressione nei prossimi mesi e che il MPC continuerà a sfruttare la politica monetaria a supporto della crescita economica, piuttosto che mirare all’inflazione. Di conseguenza, è probabile che l’inflazione aumenti e potrebbe anche superare l’inflation target della BoE del 2.0% nel 2017. La Bank of England ha fatto un buon lavoro mantenendo la propria credibilità dopo la crisi finanziaria in un ambiente di stagflazione simile nel 2010 e nel 2011, ma rimane da vedere se il mercato prenderà l’aumento dell’inflazione come temporaneo, come fatto in precedenza.

Istituzioni come l’OCSE e il FMI hanno affermato che si tratta di un buon momento per il governo del Regno Unito di allontanarsi dalle proprie ambizioni di austerità fiscale, dichiarazione con la quale il nuovo cancelliere Hammond sembra essere d’accordo. Infatti, il governo può ora prendere in prestito a basso costo e con scadenze lunghe. Si dovrebbero utilizzare i proventi dell’innalzamento del debito per stimolare l’economica attraverso lo sviluppo di progetti di investimento pubblici. I progetti infrastrutturali di qualità potrebbero supportare la crescita futura, rafforzare la competitività, aumentare l’occupazione e apportare, sia nell’immediato che in futuro, reali benefici all’economia. Crediamo che un annuncio del governo UK su un allentamento dei regimi fiscali potrebbe essere più che ben accolto dal Governatore della BoE, Mark Carney, che ha recentemente dichiarato: “una scomoda verità è che ci sono limiti a quello che la Banca d’Inghilterra può fare”.

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