Prestiti personali. Quali fattori valutare prima di richiederli

Ibl Banca intervista Floriana Liuni, co-fondatrice di Finanzaoperativa.com 

Partiamo dai numeri. I risultati dell’ultima analisi condotta dal Barometro Crif rivelano che tra gennaio e settembre 2015 le domande di richiesta prestiti da parte delle famiglie italiane sono aumentate del +7,6% rispetto allo stesso periodo nel 2014. Il trend positivo sembra essere il risultato soprattutto dell’aumento di richieste per finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni e servizi. Come interpreta questo dato?

Sicuramente il dato indica una qualche ripresa di fiducia e del resto i dati che lei cita sono stati ampiamente confermati anche dagli ultimi aggiornamenti del Barometro Crif, che vede anche il primo trimestre 2016 in linea con questo trend positivo. Può aver avuto una certa influenza anche la possibilità di detrarre alcune spese, come alcune di quelle legate all’arredamento, in fase di dichiarazione dei redditi. Dal mio punto di vista, tuttavia, credo che un aumento della domanda di prestiti stia pur sempre a significare che le famiglie italiane non abbiano sufficiente liquidità di per sé per affrontare le proprie spese, e questo è un segnale da tenere sotto controllo, prima di cantare vittoria.

Nonostante il trend appena citato, secondo quanto riporta l’Abi nei primi sette mesi del 2015 i prestiti erogati per l’acquisto di una casa sono aumentati dell’82% rispetto allo stesso periodo nel 2014. Resta quindi la casa di proprietà, secondo lei, il primo obiettivo delle famiglie che ricorrono al sistema dei prestiti personali o la situazione socio-economica del Paese ha stimolato un cambio di rotta?

Indubbiamente nella nostra cultura è fortemente radicata l’abitudine di avere una casa di proprietà, anche se forse la situazione socio-economica sta agendo proprio a favore della tendenza opposta. La crescente precarietà del lavoro, soprattutto per i giovani, rende molto difficile sia l’acquisto di immobili in contanti, sia la stipula di un mutuo, se non in presenza di garanti forti, in particolare di genitori con situazioni economiche più solide.

L’aumento dei prestiti erogati sotto forma di finanziamenti per la casa va letto alla luce della situazione dei tassi di interesse in continuo calo, che rendono molto più conveniente accedere ad un mutuo anche per chi prima non vi aveva mai pensato.

E bisogna considerare anche che la considerevole discesa del prezzo degli immobili ne rende più abbordabile l’acquisto. Queste due tendenze, tassi di interesse e prezzi in calo, fanno sì che si abbia più “coraggio” di prima nel decidere di accendere un mutuo.

Quali sono i fattori che occorre considerare nel momento in cui si decide di richiedere un prestito personale?

Prima di scegliere se chiedere un finanziamento, e quale tipo chiedere, dobbiamo essere consapevoli delle garanzie che possiamo offrire, in particolare della continuità del nostro reddito, dei costi che il finanziamento comporta e della nostra disponibilità a sostenerli. La sostenibilità della rata è il primo problema che ognuno di noi deve porsi se non vuole ritrovarsi a fare il passo più lungo della gamba.

Reddito, affidabilità finanziaria, tipologia del contratto di lavoro. Sono alcuni dei requisiti che il richiedente deve possedere per ottenere un finanziamento. Può spiegarceli nel dettaglio? Quali altre caratteristiche aggiungerebbe?

Per quanto riguarda il reddito, va considerata la sua entità e la sua continuità, in rapporto alla rata del finanziamento. Non possiamo pensare di chiedere un prestito da rimborsare in rate che coincidono con oltre la metà dello stipendio, soprattutto se non abbiamo un lavoro stabile: ne va della sostenibilità della rata, di cui sopra. Ma del resto questa condizione è verificata da banche e finanziarie, prima di concedere il prestito: in questo sta la valutazione dell’affidabilità finanziaria del richiedente. Dal punto di vista del contratto di lavoro, anche se al giorno d’oggi non c’è nulla di certo, è chiaro che un contratto a tempo indeterminato costituisce una marcia in più agli occhi dell’istituto che deve concedere il finanziamento. Ma anche il solo contratto “stabile” non basta se non è unito ai fattori di cui sopra. Probabilmente è fonte di maggiore garanzia avere beni mobili o immobili su cui una banca si possa eventualmente rivalere in caso di insolvenza, o avere le spalle coperte da un garante. Contina a leggere su Magazine Ibl banca

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