Affitti, incremento del 3% nel secondo trimestre

A cura di Idealista.it

Le case in affitto hanno registrato un incremento del 3,1% nel corso del secondo trimestre del 2016, attestandosi a 8,8 euro mensili. In termini annuali la variazione è stata più 3,2%.

In soldoni significa un esborso medio di 572 euro/mese a famiglia per un’abitazione di 65 m² – la metratura standard secondo i dati del portale -, dai 1.014 euro di Milano, ai 260 di Caltanissetta.

Sul fronte delle locazioni la domanda è sempre piuttosto vivace, ma l’offerta è in calo del 4,8% rispetto a 3 mesi fa. Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di idealista, “Il mercato degli affitti sembra godere di buona salute, con rendimenti in crescita a partire dalle grandi città del centro-nord, come Milano, Bologna e Torino, poli di attrazione per il lavoro. La crescita è generalizzata per appartamenti ben tenuti, situati in quartieri cittadini che offrono servizi e buona qualità della vita”.

Regioni
Segnano progressi 12 macroaree su 18 (Trentino Alto Adige e Val d’Aosta non sono rilevabili). Gli incrementi maggiori si sono verificati in Sicilia, dove i prezzi sono aumentati del 5,3% rispetto al trimestre anteriore, Calabria (3,8%) e Veneto (3,4%). All’opposto della tendenza, i cali maggiori si registrano nelle Marche (-2%), in Sardegna (-2,1%) e in Abruzzo (-3,3%), Il Lazio rimane stabilmente al primo posto della graduatoria dei prezzi con 11,6 euro/m², seguito da Lombardia (10,7 euro/ euro/m²) e Toscana (9,6 euro/m²). Le richieste più basse riguardano il Molise (4,7 euro/m²), la Calabria (5 euro/m²) e la Basilicata (5,5 euro/m²).

Province
Nel secondo trimestre i prezzi hanno accelerato in 45 aree su 81 rilevabili al momento.
Le variazioni positive maggiori si sono avute a Rimini (10,3%), Parma (9,9%) e Padova (9,6%); altre 10 province, oltre a quelle menzionate, segnano rimbalzi oltre il 5%. Dalla parte opposta, con i ribassi maggiori, troviamo Olbia-Tempio (-8%), Genova e Como (-7,2%).

Milano (13,8 euro/m²) precede Roma (12,6 euro/m²) e Firenze (11,5 euro/m²) nel ranking delle province più care. Tutte nel sud Italia le aree provinciali con i prezzi più bassi della graduatoria, dove troviamo Caserta (-4,6 euro/m²), Reggio Calabria (4,4 euro/m²) e il fanalino di coda Caltanissetta (3,9 euro/m²).

Città capoluogo

Sale a 45 il numero di città capoluogo in terreno positivo dopo i mesi primaverili (erano 39 lo scorso trimestre), contro i 33 in negativo.

In 1 centro su 4 le richieste dei proprietari superano la media del periodo; Vicenza (8,7%), Padova (8,3%) e Massa (7,8%) guidano gli aumenti dei canoni di locazione. Treviso (-11,2%) Caltanissetta (-6,3%) e Siena (-6,2%) sono i mercati più penalizzati.

Milano, con una media di 15,6 euro/m² mensili è sempre più regina dei rendimenti, seguita da Venezia (14,4 euro/m²) e Roma (13,9 euro/m²). Nella parte bassa del ranking, Caltanissetta (4 euro/m²) è il capoluogo italiano dove andare in affitto costa meno. Il centro siciliano precede in graduatoria Reggio Calabria (4,3%) e Agrigento con i suoi 4,4 euro al metro quadro mensili.

L’indice dei prezzi degli immobili di idealista.

Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di 800mila immobili l’ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007.

Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 64.400 annunci di abitazioni in affitto pubblicati su idealista tra marzo e giugno 2016; questi immobili hanno superato il controllo di qualità basato su informazioni come prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci in affitto nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato.

Per assicurare l’esattezza dei dati sono sistematicamente escluse dal rilevamento le case i cui prezzi indicati dagli utenti risultano chiaramente sproporzionati rispetto al valore di mercato.
Tale scarto è stato misurato mediante il calcolo della deviazione standard che consente di ridurre eventuali distorsioni rispetto al valore medio atteso nel calcolo del prezzo al metro quadro.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: