Oro su, sterlina giù: i movimenti post Brexit

A cura di Matteo Paganini, chief analyst, Fxcm Italia
“Scenari prospettici in caso di Brexit perfettamente rispettati dai mercati, con il dollaro americano andato a ricoprire il ruolo di valuta rifugio contro tutte le altre valute tranne che contro lo yen giapponese, in grado di salire contro il biglietto verde in quanto le reazioni di risk off hanno condotto a flussi di capitale in protezione su yen, dollaro e parzialmente franco svizzero.
Stimavamo una potenziale svalutazione della sterlina contro dollaro del 15% a causa di un effetto combinato di vendita di pound/acquisti di dollaro e la strada percorsa è stata del 12%, con il compimento di minimi assoluti. L’oro è effettivamente risalito sopra area 1350 per tentare delle stabilizzazioni di breve periodo sopra area 1300 con i tassi sul bund tedesco tornati in territorio negativo.
Occhi puntati su possibili interventi concertati da parte delle banche centrali che potrebbero decidere di fornire liquidità ai mercati nel caso in cui dovessero accadere degli shock durante le prossime giornate, quando il mercato comincerà a digerire una decisione che probabilmente potrebbe condurre la Bank of England a non essere più una follower della Federal Reserve, in quanto non escludiamo che in UK possano decidere di procedere con potenziali tagli di tassi nel futuro prossimo.
Interventi singoli da parte delle banche centrali, con quella del Giappone sotto i riflettori a causa di un rafforzamento dello yen contro il dollaro su livelli che non si vedevano da fine 2013, risultano invece meno probabili pur non essendo da escludere del tutto (il livello da monitorare con attenzione si muove intorno a 95 yen per dollaro)”.

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