Il miglior attacco è una buona difesa: come costruire portafogli

A cura di John Stopford, gestore dell’Investec Global Multi-Asset Income Fund
Con l’obiettivo di generare un rendimento da un profilo di investimento difensivo, riteniamo che, nella costruzione di un portafoglio, sia necessario riconoscere l’importanza di una selezione dei titoli di tipo bottom-up, e comprendere quale sia la performance dei singoli titoli nelle differenti condizioni di mercato.
In un ambiente di elevata incertezza politica ed economica, soprattutto all’indomani del referendum dell’UE, riteniamo che sia meglio evitare di costruire portafogli basati puramente su un’asset allocation semplicistica di tipo top-down. Noi sosteniamo invece un approccio meditato e scrupoloso ai singoli investimenti, rivolto in particolare ai titoli di alta qualità. In questo modo è a nostro avviso possibile contenere gli impatti di eventi negativi di mercato. Ciò richiede che gli investitori comprendano appieno la reale natura delle proprie esposizioni costruendo il proprio portafoglio con un approccio bottom-up.
Costruire un portafoglio di qualità con un approccio “bottom-up”.  Conoscere le caratteristiche di ciascun titolo all’interno di un portafoglio può aiutare i gestori a prevedere meglio il risultato di investimento desiderato.
Nel settore azionario, per esempio, la convinzione che un elevato dividend yield assicuri un grado significativo di protezione è errata. Il fatto che una società paghi un dividendo elevato rispetto al proprio share price non implica che si debba prestare fiducia alla sostenibilità di quel business model o che il management sia concentrato sulla massimizzazione degli interessi degli azionisti. Può al contrario significare che la società è in difficoltà o che gli investitori hanno forzato al ribasso il prezzo delle azioni in previsione di un taglio al dividendo.
Piuttosto che soffermarsi sulla “promessa” immediata di un alto rendimento, un approccio più difensivo implica un’analisi del flusso di cassa di una società, della sua redditività, della stabilità delle entrate e il carico di debito. Definiamo società di “qualità” quei business che possono conservare o sviluppare le distribuzioni di dividendi nella maggior parte delle condizioni, o in forma di cedole o di dividendi azionari. Una valutazione della sostenibilità del reddito che esse offrono permette una più approfondita comprensione delle loro valutazioni relative.
Quando consideriamo l’esposizione ad asset esterni al Regno Unito, gran parte dei rischi potenziali, soprattutto per le obbligazioni, si presenta sotto forma di volatilità del tasso di cambio. È perciò una buona idea, in generale, considerare questi investimenti da una prospettiva di copertura valutaria nel paragonare le valutazioni relative e analizzare le stesse valute separatamente. Ciò è vero soprattutto per il debito dei mercati emergenti: la volatilità del tasso di cambio di un’economia emergente tipicamente sovrappesa quella del mercato obbligazionario emergente e quindi espone gli investitori a rischi che vanno oltre la capacità di un Paese di coprire i propri debiti.
Evitare un’inutile diversificazione. L’applicazione di un approccio bottom-up aiuta anche a evitare quella che definiamo una “diworsification”, cioè una strategia che considera gli investimenti come riempitivi con l’obiettivo di diversificare un portafoglio, facendo poco tuttavia per accrescere i rendimenti attesi – o persino riducendoli –. Un simile approccio comporta anche un incremento dei costi di negoziazione e riduce la conoscenza e la consapevolezza del gestore di un portafoglio verso i propri investimenti.
L’importanza di una disciplina bottom-up nell’evitare episodi di drawdown.  Abbiamo considerato l’importanza di costruire un portafoglio da una prospettiva bottom-up, che assegna un ruolo di primo piano alla qualità dei flussi di cassa nella selezione di singoli titoli. In aggiunta a ciò, tuttavia, gli investitori devono prestare grande attenzione alle mutevoli dinamiche dei propri titoli.
I gestori devono essere pronti a prendere decisioni, spesso difficili, in modo puntuale, per evitare i cosiddetti drawdown, individuando per tempo qualsiasi deterioramento delle caratteristiche fondamentali delle loro partecipazioni di portafoglio, che determinano la sostenibilità della futura generazione di reddito. Devono avere la capacità e la competenza per agire in caso di necessità.
Conclusione. Applicando assiduamente nella selezione dei titoli un approccio difensivo bottom-up basato sulla qualità, i gestori di investimenti dovrebbero poter costruire portafogli capaci di affrontare episodi di debolezza di mercato. Ciò richiede un’attenta analisi dei titoli e una valutazione delle posizioni su base olistica, piuttosto che isolata. Riducendo l’impatto dei drawdown in portafoglio, gli investitori possono aumentare la probabilità di soddisfare gli obiettivi di investimento nel lungo periodo.

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