Petrolio al test dei 50 dollari per barili. Giovedì il meeting dell’Opec

Di Filippo Diodovich, market strategist di IG

Si riduce la volatilità dell’andamento dei prezzi del petrolio (sia Wti che Brent) nonostante l’avvicinarsi della riunione dell’Opec a Vienna per il meeting semestrale del Cartello, in programma il prossimo 2 giugno. Il mercato sconta che i Paesi produttori non abbiano alcuna intenzione di ritoccare la produzione dopo che le quotazioni dell’oro nero si sono ristabilizzate senza alcun intervento esterno.

Nelle ultime settimane gli scioperi in Kuwait, gli incendi in Canada e gli attacchi terroristici agli oleodotti della Nigeria hanno provocato una diminuzione dell’offerta di petrolio sul mercato. Tenendo conto delle prospettive ribassiste sulla produzione di shale oil statunitense i prezzi del greggio sono tornati a salire in modo violento. Dai minimi di febbraio il greggio è salito di oltre 70 punti percentuali.

Cosa farà l’Opec? L’andamento dei prezzi petroliferi ha allentato notevolmente le tensioni tra i vari membri del cartello. Molti ministri del petrolio del Medio Oriente hanno dichiarato negli ultimi giorni che i livelli di produzione non saranno argomento del prossimo meeting. La riunione di Vienna del 2 giugno potrebbe quindi trasformarsi in un “non evento” per i mercati.

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