Perchè la Bns è in codice rosso perenne

A cura di Yann Quelenn, analista di Swissquote
La BNS ha sempre agito a protezione della sua moneta: il franco svizzero attualmente scambia ancora sopra la soglia di 1.08 contro euro mentre proseguono le pressioni ribassiste sul cambio Eur/Chf. E’ ormai chiaro che la banca centrale sta tentando di tutto per mantenere il cambio intorno a 1.07/1.08 e questo è il motivo per cui l’intervento sul mercato forex dovrebbe continuare. Questa mattina è stato pubblicato il dato relativo al totale dei depositi settimanali a vista: negli scorsi sette giorni sono cresciuti solo marginalmente. Pur tuttavia, è molto probabile che gli interventi siano destinati a continuare per quanto ad un ritmo meno intenso che in passato. Infatti le incertezze legate al futuro dell’Europa si sono più o meno stabilizzate e i mercati sono tornati a focalizzarsi sul meeting di dopodomani della Fed e le possibilità di un rialzo dei tassi a settembre (aumentate del 25%).
La prossima riunione della BNS sarà il 15 settembre e non ci si attende alcun cambiamento di politica monetaria poichè continuiamo a credere che la banca centrale se necessario agirà di sorpresa come già ha fatto in diverse occasioni. L’istituto guidato da Thomas Jordan ha chiaramente il mandato di difendere la moneta da eccessive fluttuazioni al rialzo, un compito peraltro sempre più complicato dal fatto che le passività a bilancio della BNS si stanno espandendo a macchia d’olio.
Pensiamo infatto che il rapporto EURCHF a 1.08 sia sostenibile economicamente solo nel breve termine. Il dato sull’export svizzero pubblicato la scorsa settimana ha mostrato un calo del 3,3% nel mese di giugno, per quanto la bilancia commerciale rimanga in ogni caso positiva poichè le importazioni manifatturiere sono anch’esse in diminuzione. Nel complesso, l’economia è in rallentamento e la BNS continuerà a rimanere sotto pressione

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