Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di Finanzaoperativa.com del 29 luglio 2016
L’indice Ftse Mib continua a muoversi in trading range senza riuscire ad esprimere una precisa direzionalità. Cosa si aspetta nel breve a Piazza Affari?
L’indice Ftse Mib è rimasto in trading range e non più tardi della scorsa settimana aveva palesato una view neutrale, perchè prevedevo proprio un movimento laterale del mercato.
Questa sera saranno diffusi i risultati sugli stress test delle banche, e a mio avviso questo evento potrebbe impattare positivamente o negativamente il mercato, visto il peso dei bancari sul Ftse Mib. Al netto degli stress test, per il momento vedo ancora una fase di sostanziale neutralità per l’indice che si muove tra i 16.425 punti, dove passa la media mobile a 21 sedute, e il limite superiore rappresentato dalla soglia dei 17.000 punti. Sotto i 16.425 punti il Ftse Mib potrebbe scivolare al di sotto dei 16.000 punti, per arrivare a 15.365 punti prima e in seguito fino a 15.000. Al rialzo oltre i 17.000 punti avremo un primo target a 17.200 e successivamente a 17.565 punti, superata i quali si guarderà all’area a ridosso dei 18.000 punti.
L’idea è che l’esito degli stress test determinerà la nuova direzione del mercato a partire dalla prossima settimana.
Nel settore bancario come valuta l’attuale impostazione di Ubi Banca e Banca Popolare dell’Emilia Romagna?
Dal punto di vista tecnico Ubi Banca sta seguendo un movimento laterale con oscillazioni a ridosso di quota 2,8 euro. Solo l’eventuale conferma dell’incrocio al rialzo con la media mobile a 50 giorni che al momento funge anche da resistenza a quota 2,86 euro, potrebbe favorire un rialzo credibile del titolo.
Un primo target si avrebbe a 3,2/3,27 euro e successivamente a 3,5 euro, mentre la violazione di 2,63 euro, supporto statico del trading range in atto, farebbe ritracciare Ubi Banca verso quota 2,4 euro prima e in seguito sui minimi del mese a quota 2,25 euro.
Un discorso analogo vale per Banca Popolare dell’Emilia Romagna che si trova anch’esso in una fase di trading range con baricentro di oscillazione dei corsi a 3,485 euro. Con il superamento di 3,72 euro si avrà un credibile rialzo con obiettivi a 4,07 euro prima e a 4,42 euro in un secondo momento. Il supporto per Banca Popolare dell’Emilia Romagna lo possiamo individuare a 3,2 euro, dove posizionerei lo stop loss. Sotto questo livello gli obiettivi diventerebbero i 2,85 euro e poi i minimi del mese in corso a 2,51 euro.
Saipem dopo la buona performance di recente ha avviato da ieri un pesante movimento ribassista. Il crollo in atto è un’occasione di acquisto?
Dal punto di vista tecnico Saipem è storicamente molto volatile e obiettivamente il crollo di ieri mi sembra un’occasione d’acquisto, ma con un pizzico di cautela. I volumi sono in salita ed è sempre molto pericoloso cercare di afferrare un coltello che cade, per cui bisognerebbe attendere un rallentamento della caduta. Il titolo ha violato il supporto a 0,394/0,395 euro e se la rottura sarà confermata si assisterà ad una prosecuzione della discesa verso gli 0,38 e gli 0,36 euro. Un ritorno al di sopra di 0,4 euro sarebbe un segnale di recupero da sfruttare per nuovi ingressi al rialzo.
Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?
Tra i titoli a media capitalizzazione segnalo Tamburi che resta a ridosso di un’importante resistenza statica di medio termine posta a 3,5 euro. Se sarà confermata la rottura di questo livello, il titolo potrebbe spingersi verso i 3,7 euro prima e in seguito verso quota 3,8/3,9 euro. A chi volesse acquistare suggerirei di fissare uno stop loss all’eventuale violazione del supporto dinamico che al momento si trova a quota 3,4 euro, livello che coincide anche con il passaggio della media mobile a 50 sedute.
Tamburi ha un basso beta rispetto all’indice e quindi si muove indipendentemente dall’andamento del mercato.