Usa, dati macro in chiaroscuro

Di Vincenzo Longo, market strategist di IG

Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di agosto, sono stati creati 151.000 nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli statunitensi, un dato inferiore alle aspettative del consenso, ferme a 175 mila nuove unità. Il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 4,9% per il terzo mese consecutivo, mentre il tasso di partecipazione al lavoro si è attestato al 62,8%. Sono stati anche rivisti i dati di giugno e luglio, passati rispettivamente a 271 mila unità (da 292.000) e a 275 mila unità (da 255.000). Segnali di debolezza sono arrivati dai salari, cresciuti di un modesto 0,1% m/m (+2,4% a/a). Tra i vari settori, sono arrivati contributi positivi dal comparto dei servizi food and beverage (+34 mila posti) ed health care (+14 mila unità), mentre importanti deflussi sono stati registrati nel comparto dei servizi a domicilio.

Nel complesso, non è un report entusiasmante quello di agosto. La crescita dei posti di lavoro è stata più bassa rispetto alla media dei 12 mesi precedenti (+204 mila unità) e il comparto manifatturiero continua a rimanere in difficoltà, come confermato anche ieri dall’indice ISM. Crediamo che il dato odierno contribuisca a scacciare gli ultimi dubbi (per chi ne avesse) sul rialzo nella prossima riunione Fed del 20-21 settembre, ma non scalfisce le attese di un rialzo a fine anno. Le probabilità di un rialzo tassi si sono mosse leggermente dopo i dati, attestandosi al 18% a settembre, al 26% a novembre e al 55% di dicembre, contro le rilevazioni pre-dato, rispettivamente al 24%, 30% e 55% (invariato).

Sui mercati abbiamo assistito a delle prese di profitto sul dollaro dopo il recente rialzo, anche se i movimenti sono rientrati subito. Segnali più evidenti sono arrivati dal mercato azionario, con i future che a Wall Street hanno virato in positivo apprezzando un rialzo non imminente già a settembre, che probabilmente gli operatori giudicavano troppo spregiudicato. Qualche acquisto si è affacciato anche sugli indici europei. Nonostante i segnali positivi, sarà interessante vedere se Wall Street riuscirà a difendersi dalle vendite in vista del lungo ponte festivo data la chiusura per festività di lunedì (Labour Day).

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