Wall Street verso nuovi massimi ed emergenti in ripresa

A cura di Fabrizio Quirighetti, Chief Investment Officer Co-Head of Multi-Asset Syz Asset Management
Indubbiamente sono molte le sfide e le incertezze che ci attendono nei prossimi mesi : le elezioni presidenziali statunitensi, le conseguenze della Brexit, le tensioni geopolitiche nel Medio Oriente, la crescita economica tuttora estremamente fiacca e, non da ultimo, la politica monetaria della Fed. Nonostante queste nubi all’orizzonte, le azioni si stanno comportando piuttosto bene, specialmente negli Stati Uniti con nuovi massimi record per l’S&P500 e rinnovati picchi da inizio anno nei mercati emergenti, mentre i mercati dell’eurozona sono tornati appena ai livelli precedenti alla Brexit (sotto il peso del settore bancario).
Paradossalmente, alcune di queste incertezze sono responsabili del marcato calo, di nuovo, dei tassi a lungo termine e delle rinnovate aspettative di ulteriori misure di allentamento da parte delle banche centrali. Questi effetti a catena indiretti hanno portato a un recupero sorprendentemente rapido e solido degli attivi a rischio.
Pertanto, abbastanza logicamente, a fronte di una ricerca del rendimento e in un mondo di obbligazioni con rendimento negativo alla scadenza per un valore superiore a USD 10 mila miliardi, anche gli spread creditizi si sono  ulteriormente contratti e recentemente gli afflussi nelle obbligazioni dei mercati emergenti hanno toccato nuovi  record.
Gli ultimi dati economici statunitensi sono risultati alquanto rassicuranti con diversi dati chiave in giugno, come vendite al dettaglio, rapporto sull’occupazione e produzione industriale, migliori del previsto. Sebbene anche questi rapporti recenti abbiano contribuito a spingere al rialzo le azioni statunitensi, rassicurando gli investitori che l’economia statunitense non si trovava ancora sull’orlo di una recessione, essi potrebbero iniziare a mettere  nuovamente in dubbio la compiacenza del mercato riguardo alla politica assai accomodante della Fed se le previsioni economiche dovessero migliorare più velocemente del previsto in futuro.
Pertanto, come di consueto, si tratta di un equilibrio sottile tra i tassi, le aspettative di politica monetaria, le previsioni di crescita e le attuali valutazioni ; con la significativa differenza, rispetto ai decenni scorsi, che il margine di errore ora è molto ristretto se si considerano sia le valutazioni estremamente tese sia le politiche monetarie senza precedenti e il contesto economico a cui stiamo assistendo.
Poiché molte delle sfide e delle incertezze sono già nel mirino degli investitori, esse possono essere viste come “fatti noti”. Questo quadro contribuisce forse in qualche modo a spiegare l’apparente, e in certa misura preoccupante, compiacenza diffusa nel mercato. Di conseguenza, riteniamo che sia troppo presto per abbandonare gli attivi rischiosi e manteniamo perciò la nostra propensione al rischio complessivamente lieve.
La situazione è simile a quella in cui le vacanze vengono in parte turbate perché si è consapevoli che a un certo punto si dovrà tornare al lavoro e affrontare problemi spiacevoli. Quindi godiamoci quest’estate in equilibrio tra espansione e recessione : beviamo qualcosa, prendiamoci una pausa e rilassiamoci ! E per la maggior parte dei lavoratori più diligenti e prudenti : non dovete far altro che pianificare e organizzare il vostro ritorno dalle vacanze acquistando un po’ di protezione attualmente a basso prezzo che potrebbe contribuire ad agevolare la transizione verso un autunno più volatile.

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